Piano regolatore, Ds pronti alla battaglia

Nel mirino i piani integrati Casalena e Pulcini la turbogas e gli interventi previsti alla stazione

TERAMO. I Ds sospendono il giudizio sul nuovo piano regoolatore. A poche ore dal consiglio comunale che, oggi alle 18, avvierà l’esame dello strumento urbanistico per dargli il via libera definitivo, il partito di opposizione annuncia la propria strategia. «Il piano arriva all’approvazione con quasi tre anni di ritardo», sottolinea intanto Enzo Scalone, capogruppo Ds in consiglio. E spiega così il concetto: «Se l’amministrazione non l’avesse riadottato, si poteva votare già nel 2004».

I Ds si sono espressi a favore della riadozione del piano, hanno partecipato ai lavori della commissione che ha esaminato le osservazioni, ma ora frenano. «Aspettiamo risposte dall’amministrazione», spiega Scalone, «se non arriveranno, andremo allo scontro». Il partito ha presentato una serie di emendamenti che riguardano alcuni piani integrati. Sotto osservazione sono finiti, in particolare, quello della ditta Casalena con cui sarà realizzata una nuova struttura ricettiva nei pressi dell’ospedale. «Vogliamo garanzie sul fatto che non erogherà prestazioni sanitarie», sottolinea il capogruppo Ds, «spianando la strada all’ingresso dei privati in questo settore».

Non convince i Ds neppure il piano integrato presentato dall’ex parlamentare Serafino Pulcini a San Nicolò. «Con quell’intervento sparisce un’area verde», prosegue Scalone, «e manca una contropartita significativa per il Comune». I Ds contesteranno anche il cambio di destinazione dell’area in contrada Cortellucci, dove verrebbe realizzata la centrale turbogas fortemente voluta dall’amministrazione Chiodi, e la scheda con gli interventi previsti nella zona della stazione ferroviaria.

«Per quest’ultima presenteremo un emendamento che impedisca la cementificazione», fa notare Alberto Melarangelo, «e per evitare che le nuove urbanizzazioni blocchino il possibile prolungamento della ferrovia». Nelle carte del Prg, secondo i Ds, ci sono, infine, parecchie sviste. «Gli errori sono tanti», sottolinea Maurizio Verna, ex assessore con la giunta comunale di centrosinistra, «ma non faremo come il centrodestra, che nel 2003 gridò allo scandalo evidenziando alcune incongruenze esistenti nel piano che avevamo adottato».