Precipita nel torrente per salvare il figlio in coma un teramano

17 Agosto 2012

Crognaleto, dopo il quarto grave incidente alle Cento fonti il sindaco convoca un vertice sulle misure di sicurezza

CROGNALETO. E’ ricoverato in condizioni disperate in rianimazione. D. C., 47 anni di Nepezzano, è il quarto escursionista vittima di uno dei luoghi più affascinanti della provincia di Teramo, le Cento Fonti. A Ferragosto l’uomo è scivolato su una placca di arenaria a Fosso dell’Acero, a Cesacastina. Stava facendo un’escursione con il figlio di 8 anni e sua sorella. Alle 11 il bambino è scivolato nel torrente, il padre ha cercato di riprenderlo ed è caduto in acqua anche lui. Anche la zia del piccolo ha tentato un salvataggio, ma per fortuna è riuscita a non cadere.

Padre e figlio sono scivolati a valle e sono volati da una cascata, per una decina di metri. Il bambino per fortuna è rimasto illeso, ma non il padre, che ha riportato gravi traumi, il peggiore alla testa. Sono stati avvertiti i carabinieri e il Soccorso alpino. In breve è arrivata sul posto l’eliambulanza e con il verricello sono scesi a terra due tecnici del soccorso e un medico che hanno portato a riva l’uomo, l’hanno rianimato, issato sull’elicottero e trasportato al Mazzini. Qui è stato ricoverato in rianimazione e il 15, nel pomeriggio, è stato sottoposto a un intervento per la rimozione di un ematoma al cervello. Ora è ricoverato in coma: oltre al gravissimo trauma cranico, ha fratture al femore, all’omero, alla scapola.

Alla notizia dell’incidente il sindaco di Crognaleto, Giuseppe D’Alonzo, ha convocato sul posto un vertice. Già dopo l’incidente mortale di fine maggio, quando perse la vita un infermiere di Penne, il sindaco fece un’ordinanza che vieta l’attraversamento del torrente, fece piantare 18 cartelli in cui si avverte del pericolo, oltre a mettere un link lampeggiante sul sito del Comune. «Ho scritto anche una lettera all’Ente parco (le Cento fonti sono in zona 1, di massima tutela, ndr) chiedendo collaborazione per creare un sistema di sicurezza», racconta D’Alonzo, «ma prima mi ha risposto che non ha i soldi, poi mi ha detto che forse nella variazione di bilancio potrà valutare un progetto». Nel frattempo la settimana scorsa è avvenuto un altro incidente, in cui è rimasto ferito un bimbo, e il prefetto Valter Crudo ha invitato il sindaco a convocare un vertice in loco per vedere il da farsi. «Già il 15 ho convocato la riunione per il 16, peccato che il Parco non si sia presentato, eppure è anche suo compito la tutela degli escursionisti», osserva il sindaco. Ieri c’erano Antonio Paesani, Filippina Di Berardino e Domenico Cirella per la Forestale, Giancarlo Tancredi per i vigili del fuoco e Ivo Angelini, comandante dei carabinieri di Nerito, oltre a tutta la giunta comunale. E’ stato fatto anche un sopralluogo sul posto. Ora verrà stilato un verbale da inviare al prefetto. «E’ necessario un progetto ben definito», conclude D’Alonzo, «una soluzione potrebbe essere una rete prima del salto della cascata, da togliere però in autunno per evitare che diventi una pericolosa diga quando la portata del torrente aumenta. Intanto metteremo altri cartelli, di cui uno più grande a Cesacastina. E qui si intensificheranno i controlli di vigili urbani, Forestale e carabinieri che spiegheranno la situazione gli escursionisti». (a.f.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA