Ricorso d'urgenza sul referendum

13 Giugno 2010

Il comitato chiede il commissario ad acta, il Tar deciderà in 30 giorni

TERAMO. Sarà presentato domani il ricorso al Tar per il referendum contro l'abbattimento del vecchio stadio. A firmare l'atto, notificato martedì al sindaco Maurizio Brucchi, è l'avvocato Carlo Costantini, ex parlamentare dell'Italia dei valori e sfidante di Gianni Chiodi alla presidenza della Regione nelle elezioni del 2008.  L'incarico al coordinatore dell'opposizione in consiglio regionale è stato affidato dal comitato "Giù le mani dal Comunale", formato dagli ultrà del Teramo e che ha raccolto cinquemila firme per bloccare con un referendum il project financing destinato a realizzare il teatro al posto dello stadio.

«L'ho fatto per spirito di amicizia e collaborazione con i promotori del referendum», sottolinea Costantini, «ma non voglio politicizzare il mio ruolo».  Il ricorso fa rilevare il «silenzio-inadempimento» del sindaco sull'iniziativa promossa dal comitato civico e mira a ottenere la nomina di un commissario ad acta che agisca in sostituzione del primo cittadino e avvii la consultazione. «I termini indicati dallo statuto per l'indizione del referendum sono scaduti», ricorda Costantini, «e l'intervento del Tar serve a superare l'inerzia dell'amministrazione».  I giudici amministrativi decideranno in tempi rapidi: entro un mese dalla presentazione del ricorso si pronunceranno sulla sollecitazione rivolta dal comitato.

Il Tar potrebbe anche colmare la lacuna evidenziata nel parere emesso dal ministero dell'Interno, ovvero la mancanza del regolamento attuativo del referendum. «Il Tar disporrà tutti gli atti propedeutici allo svolgimento del referendum», chiarisce Christian Francia, che fa parte del comitato "Giù le mani dal Comunale", «e comunque lo statuto comunale definisce già nel dettaglio gli adempimenti necessari».  Il parere del ministero, insomma, sarebbe uno stratagemma adottato dal sindaco per «far vedere alla cittadinanza che il referendum non si può fare più».

Francia fa notare che le sottoscrizioni sono state raccolte e validate seguendo le indicazioni fornite dall'amministrazione. «Lo statuto chiarisce che il sindaco indice il referendum entro 60 giorni dalla presentazione delle firme», conclude, «ed è un obbligo che non ha rispettato, visto che il termine è scaduto il 23 maggio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA