Rinviato di due mesi il licenziamento di 50 operatori Asl

27 Dicembre 2013

Incontro tra il direttore amministrativo Figorilli e la Cisl Scuteri: abbiamo fino a febbraio per trovare una soluzione

TERAMO. Non saranno licenziati a fine mese i 50 lavoratori impiegati nei quattro ospedali - come magazzinieri, centralinisti e addetti all’immissione dati - alle dipendenze di cooperative e agenzie di somministrazione che forniscono servizi alla Asl. Ne dà notizia Antonio Scuteri, segretario provinciale della Cisl dopo un incontro che si è tenuto poco prima di Natale alla Asl col direttore amministrativo Laura Figorilli. Per il sindacato erano presenti anche Piero Angelozzi oltre a Pamela Di Gennaro e Maurizio Di Giancamillo, in qualità di rappresentanti sindacali.

«Due le problematiche trattate», osserva il sindacalista, «l'imminente scadenza dei contratti di appalto prevista per il 31 dicembre e la decisione della direzione della Asl di dare avvio alla selezione di tali figure professionali tramite i centri dell'impiego. In pratica, una procedura di assunzione diretta e a tempo determinato per 12 mesi da parte della Asl che, però, nei fatti, esclude tutti i lavoratori oggi impegnati in questi servizi poiché non dà loro nemmeno la possibilità di partecipare alla selezione. I rappresentanti dei lavoratori hanno evidenziato la necessità di una proroga dei vari appalti utile anche per avere un lasso di tempo sufficiente per individuare una procedura di assunzione diretta da parte della Asl che dia anche ai lavoratori oggi impegnati nei suddetti servizi la possibilità di partecipare. Per la Cisl è una soluzione fattibile tenuto conto che per un'azienda complessa come la Asl i profili professionali individuati non sono assolutamente generici ma hanno particolari specificità. La dottoressa Figorilli si è impegnata a valutare tale possibilità e a dare una risposta entro la fine dell'anno. Nel contempo, si è impegnata a prorogare i contratti sino afine febbraio. La Cisl e i lavoratori sono fiduciosi e auspicano una positiva soluzione, utile per non lasciare, dopo oltre sette anni, intere famiglie abbandonate a se stesse, senza reddito e senza prospettive per il futuro». (a.f.)

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