Rogo nell'ex capannone di Malavolta

Fiamme e fumo alla Legabloc di Sant'Atto, non si esclude l'origine dolosa

TERAMO. Un rogo doloso o accidentale? Saranno le indagini della polizia ad accertare l'origine delle fiamme che all'alba di ieri hanno avvolto il vecchio capannone in disuso della Legabloc, ex azienda di prefabbricati della zona industriale di Sant'Atto, fino a qualche anno fa del gruppo Foodinvest della famiglia Malavolta e attualmente di proprietà di un'azienda milanese. L'incendio è divampato intorno alle 6 nell'area che ospitava gli uffici.

Ad andare a fuoco sono stati vecchi documenti ritenuti di nessun valore e cartoni accatastati. I pompieri non hanno trovato inneschi o tracce di contenitori di liquidi esplosivi e nei prossimi giorni dovrebbero rimettere un rapporto alla polizia per fare definitivamente chiarezza sull'episodio.  Il posto da tempo è diventato ritrovo di tossicodipendenti e diperati e non si esclude che il rogo possa essere divampato proprio a causa di un momento di disattenzione di questi frequentatori che potrebbero aver lasciato qualche mozzicone di sigaretta accesa.

Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, sono intervenute anche alcune pattuglie della volante e gli uomini della squadra mobile.  L'allarme è scattato intorno alle 6, quando alcuni automobilisti di passaggio nella zona industriale hanno visto il fumo provenire dal vecchio stabilimento che si trova in prossimità del bivio per San Nicolò a Tordino. L'intervento è stato immediato e in poco tempo sul posto sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco partite dalla caserma di via Cadorna.

Inizialmente, proprio perchè quel vecchio capannone in disuso da tempo è ritrovo di tossicodipendenti e di disperati in cerca di un riparo per la notte, si è temuto che potessero esserci dei feriti, che qualcuno fosse stato sorpreso prima dalle fiamme e poi dal fumo.  I vigili in poco tempo sono riusciti a domare l'incendio, entrando nello stabilimento e accertando che all'interno non ci fosse nessuno.  Le fiamme hanno infranto i vetri e deformato i soffitti del vecchio capannone, danneggiando anche alcuni vecchi macchinari. L'incendio ha interessato uno dei due edifici che compongono il capannone. Si tratta di quello che una volta ospitava gli uffici.

All'interno solo vecchi documenti inutili e molti cartoni accatastati.  Dell'incendio è stata informata la curatela fallimentare delle aziende teramane dell'ex gruppo Foodinvest della famiglia Malavolta. Ma quello divampato ieri mattina nella zona industriale di Sant'Atto non è stato l'unico incendio della giornata nel Teramano.  Numerosi, infatti, sono stati gli incendi di sterpaglie che sono divampati soprattutto in prossimità delle strade e in alcune località della costa.  Complice la temperatura, i pompieri sono intervenuti vicino Campli, a Bellante, Notaresco.

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