l'iniziativa

Rugby, nasce la squadra del carcere di Teramo

Accordo fra il Csi e il direttore Liberatore: ci saranno anche corsi per diventare arbitri e allenatori

TERAMO. Lo sport entra di diritto nella casa circondariale di Castrogno grazie alla convenzione firmata ieri mattina tra il direttore del carcere teramano Stefano Liberatore e il presidente regionale del Centro sportivo italiano Angelo De Marcellis. D'ora in avanti, e almeno per quattro anni secondo il contratto, i detenuti e le detenute del penitenziario cittadino avranno la possibilità non solo di praticare calcio, rugby e altre attività sportive concordate, ma anche di seguire percorsi di formazione come arbitri e allenatori così da acquisire una professionalità da spendere fuori dal carcere.

Scontata la pena, avranno di fatto una concreta possibilità in più per reinserirsi nella società. Ad aprire la strada l'esperienza positiva di Marius Vasile, un giovane detenuto, già tesserato nella prima squadra del Teramo rugby che, grazie all'accordo e alla buona condotta, potrà seguire con permessi-premio un corso regionale all'esterno del penitenziario. La formazione, una volta terminata, gli permetterà di allenare giovani rugbisti fino a 12 anni. «E' in atto un cambiamento culturale sulla concezione del carcere», ha spiegato ieri in conferenza stampa Liberatore, «il sistema penitenziario non è più solo sicurezza, ma luogo di formazione sociale e, in questi termini, ben vengano attività sportive che migliorano la qualità di vita dei detenuti, perché lo Stato deve garantire l'integrità psicofisica di chi si trova a dover scontare una pena all'interno di un penitenziario».Praticare uno sport, fa notare Liberatore, «permette di mettere all'angolo depressioni e cattivi pensieri, inoltre insegna volontà, abnegazione, rispetto delle regole e perseveranza».

Molto soddisfatto anche De Marcellis che ha sottolineato come la firma del protocollo sia stato il frutto di un lavoro di anni. «Abbiamo ricevuto tante sollecitazioni e richieste da parte di detenute e detenuti e siamo contenti che questo progetto prenda il via proprio nell'anno della Misericordia voluto da papa Francesco, che mette in primo piano proprio coloro che sono considerati ultimi». Presenti anche i volontari del Teramo rugby che qualche mese fa hanno introdotto lo sport all'interno dell'istituto arrivando a strutturare una prima squadra con diciotto atleti, i Papillon. «E una seconda squadra è in corso di formazione, al momento abbiamo coinvolto altri otto detenuti», hanno spiegato Vincenzo Misuraca e Ilene Vetrini del Teramo rugby. I due referenti hanno quindi annunciato l'avvio di un percorso alternativo per la sezione femminile: le detenute del penitenziario teramano potranno misurarsi nel rugby fit, attività più aerobica che si pratica nelle palestre. (em)

©RIPRODUZIONE RISERVATA