«Se mi lasci ti uccido e ti brucio»: quattro anni al marito violento

Teramo, la sentenza. Picchia la moglie davanti alla figlia, per l’uomo scatta la sospensione della potestà genitoriale. Accusato anche di aver minacciato i suoceri accorsi a difesa: «Vi metto fuoco e vi guardo morire»
TERAMO. Anni di botte e minacce con i particolari a fare la differenza in quella violenza di genere che, nonostante nuove leggi e diverse sensibilità, continua a macinare numeri da paura. A Teramo come altrove in questo Paese che nelle aule di tribunale non smette di contare le donne maltrattate. L’ultimo caso è quello di un 35enne condannato in primo grado a 4 anni per maltrattamenti alla moglie, un donna teramana di 28 anni, picchiata anche davanti alla figlioletta (da qui l’accusa di maltrattamenti aggravati), minacciata di morte (“se ti separi da me ti uccido, ti impicco, ti taglio la gola, ti brucio viva”), costretta ad assistere alle minacce ai suoi genitori (“Vi uccido, vi faccio saltare tutti in aria”).
Per l’uomo, inoltre, è scattata la sospensione della potestà genitoriale per una durata pari al doppio della pena.
Nel corso dell’istruttoria che si è svolta davanti al collegio presieduto dalla giudice Claudia Di Valerio (a latere i giudici Emanuele Ursini e Carla Fazzini) sono stati sentiti numerosi testi sia della Pubblica accusa sia della difesa (rappresentata dall’avvocato Nicola Rago) con la donna che si è costituita parte civile rappresentata dall’avvocata Wania Della Vigna).
Nel capo d’imputazione si ricostruiscono i vari episodi di maltrattamenti e minacce nei confronti della donna con l’uomo che in più occasioni avrebbe minacciata di ucciderla davanti alla sua volontà di lei di separarsi. In più occasioni, secondo l’accusa, l’avrebbe presa a schiaffi, pugni e calci afferrandola per il collo anche in presenza della figlioletta di pochi anni. Una volta si precisa nel capo d’imputazione, «nel corso di una discussione la colpiva con degli schiaffi al volto; accorsi i genitori della donna inveiva anche contro di loro con minacce quali “Vi uccido, vi faccio saltare tutto in aria, fatevi gli affari vostri altrimenti uccido vostra figlia”».
In un caso, inoltre, così è stato ricostruito anche nel corso dell’istruttoria attraverso l’audizione dei testi, avrebbe continuato a minacciare moglie e suoceri davanti ai carabinieri intervenuti dopo essere stati chiamati dal papà della donna. «All’arrivo dei militari», si legge negli atti, «proferiva minacce nei loro confronti (“Vi ammazzo pure a voi e se avete famiglia faccio sparire pure loro”) e in presenza dei militari continuava a minacciare moglie e suoceri con queste frasi: «Vi ammazzato uno ad uno, vi metto fuoco e vi guardo bruciare, non fate nessuna denuncia altrimenti faccio salire chi so io da giù».
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