Shock per 70 famiglie: devono pagare 1,2 milioni

Villa Rosa, il Comune chiede agli abitanti delle palazzina della zona Peep un conto di trent’anni fa: molti di loro ora vivono solo di pensione

MARTINSICURO. Abitano da trent'anni gli appartamenti della zona Peep, ma ora il Comune chiede loro più di un milione e 200 mila euro.E' questo il dramma di oltre 70 famiglie che vivono nelle otto palazzine dell'area Peep di Villa Rosa, in via Eduardo De Filippo. Dopo trent'anni dalla costruzione degli edifici, i soci delle due cooperative assegnatarie scoprono solo adesso, con una lettera dell'avvocato del Comune, che non hanno pagato abbastanza la propria abitazione e che dovranno versare un milione e 200 mila euro.

Le otto palazzine della zona Peep di via De Filippo furono costruite nel 1982, insieme alle strade e al parchetto su cui si affacciano, su un terreno agricolo espropriato dal Comune ad un proprietario terriero che lì aveva il proprio mezzadro. Le abitazioni furono assegnate a due cooperative, la Prima Domus e la Vie Nuove, i cui soci acquistarono il diritto di superficie per 99 anni e vi si stabilirono. Per trent'anni la vita è trascorsa tranquilla in quella zona per i suoi cittadini, tra cui molti appartenenti alle forze dell'ordine, che hanno visto un grande sviluppo edilizio tutt'attorno col passare del tempo. Solo una voce "di paese" metteva un qualche timore, perché raccontava di problemi tra la vecchia proprietà dei terreni ed il Comune, ma poi l'assenza di comunicazioni ufficiali e di "brutte notizie" da parte delle istituzioni tranquillizzava gli inquilini delle otto palazzine.

Certo, qualcuno (col senno di poi sicuramente più fortunato degli altri), quell'appartamento lo ha venduto, ma in tanti hanno continuato a vivere lì. Sono passati trent'anni e molti degli inquilini sono diventati oggi pensionati, alle prese con i sacrifici economici della crisi. Ma all'improvviso un'assemblea indetta dal sindaco Paolo Camaioni e, qualche settimana dopo, una lettera, tutt'altro che informativa, con oggetto "Atto di diffida e messa in mora", inviata a tutti i soci da un avvocato per conto del Comune di Martinsicuro. Preoccupati, gli inquilini delle palazzine hanno scoperto che dal 1989 in poi c'erano stati diversi ricorsi legali per l'indennità dell'esproprio, considerata inadeguata a ragione di una sentenza della Corte costituzionale sulla "legge tampone" del 1980. Il Comune che, dopo diverse cause, nel 2008 è stato costretto a pagare di nuovo alla vecchia proprietà ed al mezzadro oltre un milione e 200 mila euro, fa valere oggi il proprio diritto di rivalsa sui soci delle due cooperative, chiedendo in solido ai soci i soldi spesi, con 60 giorni di tempo a partire dalla lettera inviata l'8 ottobre. Ai soci, ancora attoniti per la notizia, è rimasta soltanto la speranza che qualcuno trovi una soluzione, e in brevissimo tempo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA