Teramo, la madre di Melania in lacrime / Foto dopo la deposizione davanti ai magistrati

Fissata l'udienza per la richiesta di scarcerazione. "Ora deve dire la verità", dicono i familiari di Melania. Intanto a Teramo i magistrati hanno ascoltato per 4 ore la madre della giovane madre uccisa a Ripe di Civitella
TERAMO. E' uscita poco prima delle 14.30, abbracciata al marito, dopo quattro ore di colloquio con i magistrati del pool teramano che indagano sul delitto della figlia: Vittoria Garofalo, la mamma di Melania Rea, è sembrata visibilmente provata dalla mattinata e dal rievocare gli ultimi contatti con la figlia prima del suo assassinio. Un delitto di cui è accusato il genero della donna, Salvatore Parolisi. L’uomo è in carcere a Teramo e vi rimarrà almeno fino al 25 gennaio prossimo quando la Cassazione esaminerà il ricorso presentato dai suoi legali dopo la bocciatura del Riesame alla scarcerazione del caporalmaggiore.
LE FOTO La madre di Melania dopo la deposizione in procura
Intanto proseguono le indagini e gli interrogatori in Procura a Teramo dove oggi è stata ascoltata la madre di Melania. La donna, dopo più di 3 ore davanti ai magistrati, uscendo ha pronunciato soltanto un “sono stanca” e si è lasciata andare in un pianto liberatorio. “Per noi è sempre un dolore tornare in questi posti dove prima facevamo dei bei viaggi perché venivamo a trovare Melania in vita”, ha detto il fratello di Melania, Michele.
Non a caso i Rea hanno fatto rotta verso Somma Vesuviana, senza recarsi al bosco di Ripe di Civitella dove lo scorso 20 aprile fu ritrovato il cadavere di Melania, uccisa a coltellate. “È stata una giornata molto impegnativa e dolorosa”, ha detto sempre Michele. “Con calma ci andremo da soli”.
Quanto al contenuto del colloquio con i pubblici ministeri Davide Rosati e Greta Aloisi, dinanzi ai quali Vittoria Garofalo ha parlato per la prima volta, c'è massimo riserbo anche dell'avvocato di parte civile, Mauro Gionni. Il solo Michele Rea ha ipotizzato quanto la madre ha potuto e dovuto riferire ai magistrati, soprattutto riconfermare quanto si erano dette lei e Melania al telefono poco prima che la mamma 29enne scomparisse: “L'ultima telefonata la conosciamo tutti, Melania dice che va tutto bene, 'dopo andiamo a fare una passeggiata a San Marco con la figlia”. Ma per la procura Melania a San Marco non c'è arrivata mai, perché è morta prima.
Una tesi a cui sembra credere la famiglia Rea. “Per quello che ho sentito e per quello che lui ha fatto, da Salvatore mi posso aspettare di tutto”, ha detto Gennaro Rea. “Inutile negarlo”, ha sottolineato ancora Michele Rea, ai cronisti riuniti all'esterno della Procura durante l'audizione della madre dinanzi ai pm teramani, “ha detto bugie in un momento così particolare e tragico, dunque mi posso aspettare che possa aver fatto di tutto. Cosa mi ha fatto più male? Tutto mi ha fatto male. In quel momento mi era sembrato freddo e avevo pensato che ognuno reagisce a suo modo: pensando a ritroso, che dovesse invece nascondere tutte quelle cose poi ti fai un quadro della situazione diverso. E a chi gli chiede se potesse parlargli, cosa chiederebbe al cognato detenuto perché unico indagato del delitto, Michele risponde: “Che c'è da dire? Puoi chiedergli di confessare, di dire come stanno le cose. Confessare può dire tutto, può dire cosa sa, che è stato lui, chi è stato, l'importante è che dica la verità”.
Oltre al dolore per la scomparsa di Melania e allo strazio che si rinnova ad ogni passaggio delle indagini, i Rea devono poi badare al futuro della figlia di Melania e Salvatore Parolisi. Per domenica hanno organizzato una piccola festa per la piccola che compie due anni. “Sarà una giornata difficile”, ha commentato Michele Rea. “Perché è difficile conciliare il dolore per Melania che non c'è più e la gioia del ricordo della nascita di mia nipote. Proveremo a farlo, regalandole questa festa”. Michele Rea esprime poi il parere suo e della famiglia sulla richiesta di Salvatore di incontrare la figlia: “Il mio parere è no. Saranno gli altri poi a prendersi la responsabilità di questa decisione, ci sono gli organi istituzionali. Io non so cosa Salvatore abbia fatto e cosa sia in grado di fare...”. Per l'avvocato di parte civile, Mauro Gionni, si tratta di una “operazione le cui modalità vanno valutate attentamente. Tenendo presente soprattutto una cosa: la piccola sente il padre al telefono e la mamma no. Non c'è telefono o colloquio che possa risolvere questo problema. La presenza del padre la bimba la percepisce, mi preoccupo di più che non può invece sentire la mamma”.
LE FOTO La madre di Melania dopo la deposizione in procura
Intanto proseguono le indagini e gli interrogatori in Procura a Teramo dove oggi è stata ascoltata la madre di Melania. La donna, dopo più di 3 ore davanti ai magistrati, uscendo ha pronunciato soltanto un “sono stanca” e si è lasciata andare in un pianto liberatorio. “Per noi è sempre un dolore tornare in questi posti dove prima facevamo dei bei viaggi perché venivamo a trovare Melania in vita”, ha detto il fratello di Melania, Michele.
Non a caso i Rea hanno fatto rotta verso Somma Vesuviana, senza recarsi al bosco di Ripe di Civitella dove lo scorso 20 aprile fu ritrovato il cadavere di Melania, uccisa a coltellate. “È stata una giornata molto impegnativa e dolorosa”, ha detto sempre Michele. “Con calma ci andremo da soli”.
Quanto al contenuto del colloquio con i pubblici ministeri Davide Rosati e Greta Aloisi, dinanzi ai quali Vittoria Garofalo ha parlato per la prima volta, c'è massimo riserbo anche dell'avvocato di parte civile, Mauro Gionni. Il solo Michele Rea ha ipotizzato quanto la madre ha potuto e dovuto riferire ai magistrati, soprattutto riconfermare quanto si erano dette lei e Melania al telefono poco prima che la mamma 29enne scomparisse: “L'ultima telefonata la conosciamo tutti, Melania dice che va tutto bene, 'dopo andiamo a fare una passeggiata a San Marco con la figlia”. Ma per la procura Melania a San Marco non c'è arrivata mai, perché è morta prima.
Una tesi a cui sembra credere la famiglia Rea. “Per quello che ho sentito e per quello che lui ha fatto, da Salvatore mi posso aspettare di tutto”, ha detto Gennaro Rea. “Inutile negarlo”, ha sottolineato ancora Michele Rea, ai cronisti riuniti all'esterno della Procura durante l'audizione della madre dinanzi ai pm teramani, “ha detto bugie in un momento così particolare e tragico, dunque mi posso aspettare che possa aver fatto di tutto. Cosa mi ha fatto più male? Tutto mi ha fatto male. In quel momento mi era sembrato freddo e avevo pensato che ognuno reagisce a suo modo: pensando a ritroso, che dovesse invece nascondere tutte quelle cose poi ti fai un quadro della situazione diverso. E a chi gli chiede se potesse parlargli, cosa chiederebbe al cognato detenuto perché unico indagato del delitto, Michele risponde: “Che c'è da dire? Puoi chiedergli di confessare, di dire come stanno le cose. Confessare può dire tutto, può dire cosa sa, che è stato lui, chi è stato, l'importante è che dica la verità”.
Oltre al dolore per la scomparsa di Melania e allo strazio che si rinnova ad ogni passaggio delle indagini, i Rea devono poi badare al futuro della figlia di Melania e Salvatore Parolisi. Per domenica hanno organizzato una piccola festa per la piccola che compie due anni. “Sarà una giornata difficile”, ha commentato Michele Rea. “Perché è difficile conciliare il dolore per Melania che non c'è più e la gioia del ricordo della nascita di mia nipote. Proveremo a farlo, regalandole questa festa”. Michele Rea esprime poi il parere suo e della famiglia sulla richiesta di Salvatore di incontrare la figlia: “Il mio parere è no. Saranno gli altri poi a prendersi la responsabilità di questa decisione, ci sono gli organi istituzionali. Io non so cosa Salvatore abbia fatto e cosa sia in grado di fare...”. Per l'avvocato di parte civile, Mauro Gionni, si tratta di una “operazione le cui modalità vanno valutate attentamente. Tenendo presente soprattutto una cosa: la piccola sente il padre al telefono e la mamma no. Non c'è telefono o colloquio che possa risolvere questo problema. La presenza del padre la bimba la percepisce, mi preoccupo di più che non può invece sentire la mamma”.
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