Truffa ai danni dell’Inps, intera famiglia a processo a Teramo

Rinviato a giudizio un consulente del lavoro accusato di aver fatto finte assunzioni a moglie e figlio per delle indennità

TERAMO. Sarà un processo a stabilire la verità, se non altro quella giudiziaria: così ha deciso ieri mattina il gup Roberto Veneziano nel rinviare a giudizio un consulente del lavoro, il figlio e la moglie per truffa ai danni dello Stato. Secondo l’accusa del pm Stefano Giovagnoni il professionista avrebbe fatto risultare in ignare aziende (di cui era consulente) false assunzioni e licenziamenti di figlio e moglie per far ottenere a questi ultimi l’Aspi, l'indennità di disoccupazione introdotta dalla legge Fornero.

A processo il 7 febbraio del 2017 compariranno Roberto Iachini, 55enne di Roseto, consulente del lavoro, il figlio Cesare, 26 anni, e la moglie d Roberto Antonietta Recchiuti, 51 anni. Le posizioni di altri tre indagati sono state stralciate dal giudice in un altro fascicolo. Accuse, quelle della procura, che dovranno essere dimostrate in dibattimento. La presunta truffa, in base ai diversi capi di imputazione (tutti relativi allo stesso reato), risale ad un periodo che va dal 2004 al 2014, con le indagini partite dopo la segnalazione della stessa Inps.

A coordinare le indagini, condotte dalla guardia di finanza, il pm Giovagnoni che lo scorso anno ha chiesto ed ottenuto un sequestro di circa 90mila euro sui conti del professionista e degli altri indagato. Sequestro che è stato confermato dal tribunale del Riesame. Si legge nel capo d’imputazione: «In concorso tra loro Roberto Iachini, in qualità di consulente di società, Antonietta Rechiuti quale lavoratore fittizio presso le predette società e beneficiaria degli emolumenti Aspi erogati a suo favore dall’Inps, con artifici e raggiri, consistiti nel far risultare, attraverso la trasmissione di modellli Unilav all’Agenzia del lavoro di Teramo, l’instaurazione di fittizi rapporti di lavoro subordinato tra le citate società e Recchiuti Antonietta, inducendo in tal modo in errore l’Inps che, sulla scorta delle false dichiarazioni di assunzione e licenziamento e di riassunzione presso le predette società, erogava a favore di Recchiuti indennità Aspi».

Nel capo d’imputazione le accuse si ripetono nello stesso modo per il figlio e gli altri tre indagati la cui posizione è stata stralciata. La procura contesta sei episodi con diverse erogazioni complessive dell’indennità: una di 21mila euro, una di 57mila euro,una di 7mila euro, una di 3mila e una di 5mila. La riforma del mercato del lavoro del 2012, la cosiddetta riforma Fornero, ha istituito un nuovo ammortizzatore sociale chiamato assicurazione sociale per l'impiego, appunto l’Aspi, che unifica e sostituisce la maggior parte degli strumenti di sostegno ai lavoratori che hanno perduto il lavoro. L'accesso a questo ammortizzatore è concesso solo se il lavoratore ha raggiunto un livello minimo di contribuzione. (d.p.)

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