Uccise il padre a Silvi: l’architetto Di Martino trovato morto su una scogliera in Sardegna

Il corpo di Giuseppe Di Martino è stato ritrovato sabato pomeriggio nella zona di Capo Pecora, nel Cagliaritano. In un primo momento si era pensato a un turista svizzero
TERAMO. È stato trovato senza vita Giuseppe Di Martino, 52 anni, l’architetto originario di Silvi: il ritrovamento del corpo è avvenuto sabato pomeriggio 12 settembre nella zona di Capo Pecora, lungo la costa sud di Arbus, nel Cagliaritano. In un primo momento, alcuni organi di informazione locale avevano avanzato l’ipotesi che si trattasse di un turista proveniente dalla Svizzera. Poi c’è stata l’identificazione.
Come riporta il sito Cagliari Today, l’uomo era arrivato nella Costa Verde ad agosto da solo, per una lunga vacanza, senza un mezzo di trasporto proprio. Grande amante della natura, aveva alloggiato prima in una struttura di Scivu, poi in un agriturismo a Fluminimaggiore. Da lì venerdì mattina aveva annunciato di voler fare un’escursione verso Capo Pecora. Quando non ha fatto rientro in serata, i titolari della struttura hanno lanciato l'allarme.
A quel punto sono scattate le ricerche coordinate dai carabinieri di Fluminimaggiore, su disposizione della prefettura di Cagliari, con il supporto dei vigili del fuoco. Prima il ritrovamento dell’auto, poi, nel pomeriggio di sabato, quello del corpo senza vita su un costone roccioso.
Giuseppe Di Martino nel 2019 fu accusato dell’omicidio del padre 73enne, Giovanni, nella loro abitazione di Silvi, al culmine di una lite familiare. In primo e secondo grado era stato condannato per omicidio volontario – 25 anni in primo grado, ridotti a 21 in appello – ma la Cassazione, nel gennaio 2024, aveva annullato la sentenza rinviando a un nuovo processo per la rideterminazione della pena. La Corte d’assise d’appello di Perugia aveva quindi fissato la condanna definitiva a 14 anni, concedendo attenuanti generiche prevalenti sull’aggravante contestata dalla Procura. Dopo aver scontato sei anni di carcere, l’architetto era tornato in libertà a metà giugno 2025 per scadenza dei termini.
Ancora da definire le cause della morte: l’ipotesi più accreditata resta quella di un incidente durante un’escursione.