Alessandro, da Nereto agli alveari neozelandesi

Una carriera tutta all’estero per il giovane tecnico apistico Tarentini: dall’Olanda alla California fino all’allevamento di api regine ad Hastings

TERAMO. «Se lavoro nel settore dell'apicoltura lo devo anche a loro! Ho molto rispetto per i miei docenti universitari che considero oggi dei genitori putativi». Così Alessandro Tarentini, 33 anni di Nereto, laureato alla facoltà dell'ex Agraria dell'Università di Teramo, inizia a raccontare come è diventato “tecnico apistico” in Nuova Zelanda. «Quando ero studente argomenti come il miele e le api non rientravano nel corso di studi. Con l'avvicinarsi della laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari, mi ero accorto che non sapevo cosa fare del mio futuro. Non volevo sposarmi e avere figli o puntare al lavoro fisso, volevo vedere e fare le cose che avevo letto sui libri universitari. Scelsi il Servizio Volontario Europeo perché mi sembrava un'esperienza concreta e utile. E quindi sono finito, nell’agosto 2009, nella fattoria didattica Hamster Mieden nel piccolo villaggio di Drogeham dove, tra le altre cose, ero responsabile degli alveari della fattoria».

Grazie al progetto SVE “Expanding Opportunities”, finanziato dalla Commissione Europea e curato dal Centro Informa Giovani - Punto Europe Direct del Comune di Roseto degli Abruzzi, Alessandro ha potuto vivere un intero anno in Olanda. «Queste fattorie sono nate all’inizio del '900 proprio nei villaggi dei paesi del nord» ci spiega «con lo scopo di evitarne lo spopolamento. Vivere in Olanda per un anno, appena dopo l'università, è stata un'esperienza che in un certo modo mi ha aperto nuovi orizzonti. Per me era importante anche mettermi alla prova e tagliare vari cordoni ombelicali. Ma non avrei mai immaginato quello che mi sarebbe capitato dopo!» Sì, perché dall'Olanda Alessandro è arrivato in California. Per un colpo di fortuna e di audacia.

Mentre era ancora a Drogeham, aveva iniziato a cercare lavoro in Italia, ma riceveva solo dei sonori due di picche! Quindi una sera tradusse il suo curriculum in inglese e scrisse una lettera di presentazione che terminava con la frase “se mi farete lavorare per voi sarà come mettere la ciliegina sulla torta della mia vita!” E la spedì in tutto il mondo, in particolare USA, Canada ed Australia dove ci sono aziende apistiche di una certa dimensione. Il giorno dopo Alessandro cominciò a ricevere le prime risposte e accettò la proposta di fare un anno di tirocinio in management dell'azienda apistica presso la Marshall's Honey Farm nella Baia di San Francisco. «Helene e Spencer, i due proprietari» ricorda «mi hanno coinvolto in tutti gli aspetti della loro azienda. Questa volta non mi occupavo solo della gestione degli apiari e dei prodotti dell'alveare ma anche di fare farmers market, spedizioni, organizzazioni di eventi, etc. Era ancora gavetta ma mi sono divertito molto!»

Dopo queste due esperienze all'estero, anche questa volta Alessandro decise di tornare in Italia, «ma scelsi il periodo peggiore giacché di lì a poco cadde il governo Berlusconi e gli italiani si resero conto della realtà della crisi economica». Così dopo aver passato un anno da disoccupato il giovane abruzzese decise di ripartire di nuovo, questa volta, in seguito al suggerimento di un ricercatore di Bologna, per la Nuova Zelanda. «All'epoca avevo in mano solo un contratto di 6 mesi presso l'allevamento di api regine Beeline Lmt ma, grazie alla professionalità acquisita in precedenza, questo è ormai il terzo anno che lavoro per John e Judy Dobson. Devo molto a loro: John è stato anche la persona che mi ha mandato a lavorare in Canada. Un'esperienza indimenticabile: in pratica lasciavo l'inverno neozelandese e volavo verso la primavera canadese, così per due anni ho visto solo il susseguirsi della primavera e dell'estate».

La storia di Alessandro ha qualcosa di insolito e allo stesso tempo fiabesco…con una costante che lo ha sempre accompagnato in tutte le tappe di questo viaggio: il contatto con la terra scandito dai tempi inarrestabili e allo stesso tempo meravigliosi della natura. Oggi lavora stabilmente come tecnico apistico ad Hastings nell'Isola del Nord in Nuova Zelanda. Vivere in questo paese è stata per lui una sfida: «È sempre una questione di sapersi adattare, ma per fortuna ho incontrato una ragazza locale, Heather, ora mia moglie, che mi sta a fianco. Per di più, per questioni di lavoro viviamo un po' isolati e mi sono dovuto adattare alla nuova dimensione di vita: infatti, allevando api regine, per attuare una selezione genetica efficace bisogna essere “isolati” dagli altri apicoltori per evitare che le nostre regine si incrocino con altre api con caratteristiche che non desideriamo».

«La Nuova Zelanda è comunque un paese ancora molto giovane» continua il nostro agronomo «e mi viene da sorridere se lo confronto alla storia ed alla cultura italiana! Mi mancano sicuramente il mio paese e la mia famiglia: essere così lontano da casa non è infatti semplice. Mi ricordo ancora, con un po’ di amarezza, quando mia madre mi fece vedere su Skype che smise di tingersi i capelli: avrei voluto vedere quel bianco candore dal vivo e non tramite una webcam. Ma prima o poi bisogna uscire dal nido familiare e diventare adulti. Oggi sono molto soddisfatto del mio lavoro e orgoglioso di questo percorso».

Anna Bongiovanni

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