Anno tributario, 4.600 ricorsi da smaltire

Il presidente Bisegna: il terremoto ci ha impedito di raggiungere gli obiettivi prefissati

L'AQUILA. I ricorsi pendenti davanti alla Commissione tributaria regionale sono una montagna: poco più di 4.600. A vanificare l'obiettivo che la sezione si era posta, ovvero lo smaltimento di 3.500 ricorsi entro il 2010, le conseguenze del terremoto del 6 aprile 2009.

E' quanto emerge dalla relazione del presidente della Commissione tributaria centrale, Gino Bisegna, nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario tributario 2011 che si svolta ieri all'Aquila. Il terremoto, dunque, non ha consentito di raggiungere lo smaltimento del numero prefissato di ricorsi, ovvero 3.500, pari al 70 per cento dei carichi pendenti entro il 2010. «Il raggiungimento di questo obiettivo avrebbe consentito alla Sezione Abruzzo», ha spiegato Bisegna,«di eliminare tutto l'arretrato entro la fine del 2011 e quindi con un anno di anticipo rispetto alla data del 31 dicembre 2012». Nonostante il notevole arretrato la sezione Abruzzo della Commissione tributaria centrale eliminerà i carichi pendenti entro il primo semestre del 2012».

Il presidente della Commissione tributaria regionale, Gianlorenzo Piccioli, ha puntato il dito sulla carenza di organico. «La Commissione tributaria regionale», ha affermato «è costituita da 10 sezioni alle quali, secondo legge, dovrebbero essere assegnati 42 giudici, mentre attualmente ne risultano in servizio solo 26». Piccioli ha poi spiegato che con un numero di organici giusto, si dimezzerebbe la durata dei ricorsi, a tutto vantaggio economico dello Stato, «costituendo un innegabile vantaggio il rapido introito di denaro con conseguente immediata disponibilità economica».

Il presidente Piccioli ha poi espresso ferma contrarietà alla valutazione annuale sul comportamento dei giudici tributari, che il Consiglio di presidenza vorrebbe introdurre. «L'adozione di tale principio» ha spiegato «significherebbe bloccare le commissioni, dalle segreterie ai presidenti, per la redazione dei pareri, dei prospetti».

In quest'ottica, Piccioli ha insistito sull'importanza della preparazione sempre più specifica che l'amministrazione finanziaria deve farsi carico di offrire ai propri rappresentanti. «Ormai le controversie tributarie» ha chiarito Piccioli «nella maggior parte dei casi investono questioni rilevanti e i contribuenti sempre più frequentemente si affidano all'assistenza di professionisti specializzati, perfettamente in grado di cogliere qualunque minima imperfezione nella quale l'amministrazione sia incorsa nella redazione di dati accertativi».
euro.

Il nuovo direttore dell'Ufficio di Segreteria della commissione Antonio Giagnoli, ha illustrato i dati relativi alla attività di autofunzionamento: nel 2010 sono stati emessi 237 decreti informatici di spesa per un importo complessivo di circa 1,7 milioni. L'ultimo intervento è stato quello del presidente regionale dell'Associazione dei magistrati tributari, Mario D'Angelo che ha denunciato il disinteresse e silenzio da parte del potere esecutivo rispetto alle proposte di revisione e riforma presentate dalla associazione.

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