Anziani senza farmaci e non vaccinati nelle Rsa: le denunce in Abruzzo / VIDEO

I controlli dei carabinieri del Nas nelle strutture sanitarie nelle province di Pescara, Chieti e L'Aquila. Fatta intervenire la Asl per la prima dose, in un caso è stato rilevato che pioveva dal tetto e cadeva l'intonaco nelle camere

PESCARA. Ci sono anche le strutture abruzzesi per anziani e disabili fra quelle visitate e multate a dai carabinieri del Nas di Pescara nel corso dei controlli effettuati su scala nazionale sulla corretta erogazione dei servizi di cura ed assistenza.

In tre Rsa e cliniche delle province di Pescara e L'Aquila sono stati denunciati il direttore sanitario e i legali rappresentanti per abbandono di incapaci poiché non sarebbero stati loro forniti i servizi previsti e i farmaci essenziali. In particolare, gli ospiti non sarebbero stati accuditi in relazione alle patologie sofferte ed alle loro esigenze fisiologiche e motorie.

A Casalbordino, Monteodorisio e Città Sant'Angelo sono stati segnalati alle rispettive Asl tre legali responsabili di altrettante strutture assistenziali. Nel corso delle ispezioni sarebbero emerse carenze igienico-strutturali ed organizzative: infiltrazioni di acqua piovana dal soffitto, distacco dell'intonaco dei servizi igienici e delle camere.
Nella Rsa di Monteodorisio, in particolare, i militari in una nota spiegano di  aver accertato che quattro anziani ospiti non erano stati sottoposti a vaccinazione al Covid-19. Pertanto hanno contattato il responsabile del servizio Asl che ha a sua volta ha provveduto ad inviare sul posto un medico affinché procedesse alla sooministrazione della prima dose.

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I carabinieri del Nas passano al setaccio la residenza per anziani
Controlli su servizi, farmaci, documenti, nelle cucine: e alla fine per alcune strutture scattano le denunce

Il bilancio delle verifiche su scala nazionale è di  572 strutture sanitarie e socio-assistenziali controllate: 141 irregolarità contestate pari al 25% degli obiettivi ispezionati; 197 violazioni penali ed amministrative, per un valore di 43mila euro, 36 segnalazioni alle rispettive Procure e ulteriori 136 alle Autorità amministrative.

Nel corso delle ispezioni militari del Nas hanno rilevato 63 violazioni per inosservanza delle misure di contenimento alla diffusione da Covid-19, riconducibili alla mancata attuazione di protocolli per la prevenzione, delle operazioni di sanificazione ed uso di dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori.

Secondo una nota dei Nas, è emersa in primo luogo la presenza di operatori sanitari e personale addetto alle strutture risultati privi di copertura vaccinale, divenuta obbligatoria da aprile scorso: "Questo fenomeno è stato riscontrato in almeno 42 strutture socio-sanitarie in varie province per complessivi 87 tra infermieri, fisioterapisti, operatori socio-assistenziali e restante personale destinato al contatto diretto con gli anziani".

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