Bandiera Blu, il sindaco di Montesilvano: «Noi i grandi esclusi, ma la spiaggia è bella»

Dopo la sconfitta l’amministrazione aveva criticato la Fee: «Penalizzati per la nostra correttezza». Ma ora c’è il titolo di Bandiera Verde, dato come litorale a misura di bambino. Parla Ottavio De Martinis
MONTESILVANO. Niente Bandiera Blu per Montesilvano nel 2025, ma la Bandiera Verde premia ancora le spiagge a misura di bambino. Il vessillo assegnato dalla Fee (Foundation for Environmental Education) non sventolerà lungo i 4,5 chilometri di litorale cittadino, nonostante le speranze alimentate nei mesi scorsi da amministrazione e operatori turistici. L’esclusione, ormai definitiva, ha deluso le aspettative e riportato a galla le difficoltà che, pur note da tempo, non sono ancora state superate in modo convincente. Se da un lato si attendono i chiarimenti ufficiali da parte della Fee, dall’altro i motivi sembrano ruotare attorno ad alcune criticità ambientali.
A pesare sulla candidatura montesilvanese sarebbero stati i problemi legati alla presenza del fiume Saline e dei fossi che tagliano la spiaggia – tra cui Fosso Mazzocco, Fosso Vallicella e Fosso Vallelunga – che in occasione di forti piogge riversano in mare acque e detriti, causando anche odori sgradevoli. A compromettere ulteriormente la valutazione da parte della Fee potrebbero essere state le ordinanze temporanee di divieto di balneazione emesse nel 2024, a seguito di eventi meteorologici eccezionali. Tre in tutto – il 25 luglio, il 21 agosto e il 12 settembre – riguardanti la zona della foce del Saline e quella di Fosso Mazzocco.
Ed è proprio su questo punto che il sindaco Ottavio De Martinis, nei giorni scorsi, ha espresso tutta la sua amarezza: «Con stupore e rabbia non riusciamo a comprendere come località italiane, anche a noi vicine, che hanno un’ordinanza permanente sugli scoli raggiungano l’obiettivo e noi che abbiamo solo emesso tre ordinanze in via precauzionale, non abbiamo ottenuto la Bandiera Blu. Dobbiamo fare anche noi così, prevedendo divieti permanenti anche quando non c'è bisogno?», si era chiesto De Martinis. «Noi crediamo che gli ostacoli non vadano aggirati in questo modo, ma se chi assegna la Bandiera Blu ci penalizza per la correttezza, saremo costretti a rivedere anche noi le modalità con cui finora abbiamo dimostrato la nostra trasparenza».
Una difesa accorata che si fonda su dati concreti: i rilevamenti dell’Arpa Abruzzo indicano da anni una buona qualità delle acque di balneazione, con risultati sempre soddisfacenti nei quattro punti di campionamento presenti sul litorale. Anche sul fronte della gestione ambientale, Montesilvano ha compiuto progressi significativi, incrementando la percentuale di raccolta differenziata e arrivando al 48,21%, quindi oltre il 45% previsto dalla Fee. Le spiagge libere, altro requisito per il riconoscimento, sono ben distribuite lungo la costa e dotate di servizio di salvataggio.
Importante anche l’impegno verso l’accessibilità: due spiagge completamente attrezzati per le persone con disabilità fanno di Montesilvano un esempio a livello nazionale, come riconosciuto anche dal Ministero per le disabilità nel 2021. Senza dimenticare i percorsi di educazione ambientale che coinvolgono ogni anno centinaia di studenti, in collaborazione con le associazioni Amare Montesilvano e Nuovo Saline, valse alla città 4 bandiere Ecoschool.
Ma se la Bandiera Blu è sfumata, un altro riconoscimento di grande valore è stato confermato: Montesilvano ha ottenuto nuovamente la Bandiera Verde, il titolo conferito ogni anno dai pediatri italiani alle spiagge più adatte ai bambini. La città fa parte di un gruppo ristretto di località che dal 2010 mantengono questo importante vessillo, a testimonianza di una qualità costante nel tempo. La Bandiera Verde viene assegnata in base a criteri precisi: spiagge accessibili, mare pulito e sicuro, fondali bassi ideali per i più piccoli, presenza di bagnini e aree attrezzate.
Tutti requisiti che Montesilvano continua a garantire, diventando una meta sempre più ambita dalle famiglie italiane e straniere, che ha visto la città adriatica chiudere il 2024 con circa 600mila presenze turistiche. L’indicazione, come sempre, arriva dai pediatri che valutano le mete balneari in base alle esigenze dei bambini e alla sicurezza ambientale. Un riconoscimento che, anche quest’anno, ribadisce la vocazione familiare e turistica di Montesilvano, che pur tra ostacoli e qualche critica da parte delle opposizioni, continua a investire nel turismo e che da quest’anno lo farà anche grazie agli introiti della tassa di soggiorno.
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