Foto d'archivio

IL NUOVO DECRETO

Cratere sismico, Abruzzo con l'incubo tagli del Superbonus: un colpo da ko

La mobilitazione all'annuncio del ministro Giorgetti. Marsilio e Biondi lanciano l'appello, il presidente Ance Frattale: "Sfacciato cinismo elettorale dopo le promesse" / LE REAZIONI

L'AQUILA. L'Abruzzo si è (ri)svegliato con l'incubo Superbonus per cui, secondo le anticipazioni che arrivano da Roma - all’indomani del Consiglio dei ministri in cui è stato approvato il decreto legge che introduce misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali - è concreta la possibilità che vengano cancellate le agevolazioni per il cratere sisimico. Questo vorrebbe dire addio agli incentivi previsti per i bonus edilizi nelle aree colpite dal sisma 2009 e Centro Italia. Un colpo alla ricostruzione e alle imprese.

E' scattata la mobilitazione, sia pure in attesa di leggere i contenuti del nuovo decreto. Il governatore Marco Marsilio lancia un appello insieme al sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi. E il presidente Ance (Associazione costruttori) L’Aquila, Gianni Frattale, parla di "sfacciato cinismo elettorale" riferendosi a come 7 giorni prima delle elezioni fosse tutto un fiorire di buoni presagi, e come invece 17 giorni dopo "tutti gli incubi tornano miseramente nel nostro quotidiano": "Una tempistica che rivela uno spregiudicato e strumentale inganno ai danni delle imprese e di chi è alle prese con la ricostruzione della propria casa e della propria vita, a 15 anni dal sisma".

Marsilio e  Biondi chiedono di mantenere gli incentivi "per non compromettere i processi di rinascita in atto". E spiegano di essersi attivati, congiuntamente al commissario Guido Castelli, presso Palazzo Chigi, i parlamentari abruzzesi e gli uffici del ministero dell’Economia e delle finanze, per scongiurare il prevedibile blocco della ricostruzione. "L’utilizzo dei benefici fiscali per il ripristino degli immobili danneggiati dai terremoti del 2009 e del Centro Italia, infatti, non è un privilegio per pochi, come accaduto in molti casi e con conseguente esplosione dei conti pubblici, ma una necessità senza la quale non potremmo continuare ad aprire cantieri”.

L'eliminazione delle agevolazioni  per la quota in accollo ai proprietari di unità immobiliari inagibili,  pregiudicherebbe la ricostruzione, e secondo Marsilio e Biondi imporrebbe, comunque, "un intervento ampliativo della contribuzione parametrica convenzionale oggi prevista, con analoga spesa a carico dello Stato". Il trend attuale delle concessioni emesse porta a ritenere che per il 2024 tale ipotesi di erogazione complessiva di risorse possa attestarsi su cifre che, nella migliore delle ipotesi, non potranno superare, tra i due crateri, l’importo di 700 milioni di euro.

Sull’annuncio del ministro Giorgetti, è duro il presidente di Ance L’Aquila, Gianni Frattale: "Se si confermassero le più che esplicite anticipazioni del ministro, il provvedimento non può che originare dalla mancanza di sensibilità verso il completamento della ricostruzione che senza lo sconto in fattura e la cessione del credito, i meccanismi che il Governo ha annunciato di eliminare, entrerà ufficialmente nell’abulia, non essendo ad oggi i parametri del buono ricostruzione adeguati a coprire i costi reali dei lavori".

Frattale ricorda che Ance ha sempre chiesto non privilegi, ma programmazione e trasparenza, con provvedimenti definitivi, anche se severi e impopolari: "Si stanno invece fiaccando le imprese con provvedimenti contraddittori emessi ogni due mesi, l’ultimo sul tema a fine dicembre, senza un minimo di ragionamento condiviso. Le imprese vengono continuamente illuse e poi tradite in totale leggerezza, con grave danno per la programmazione del lavoro sia operativa che finanziaria. Ci chiediamo ora cosa ne farà il Commissario Castelli del miliardo ottenuto dalle banche per la cessione dei crediti della ricostruzione 2016. Un modo di agire schizofrenico che rivela una mancanza di coordinamento e l’incapacità di visione a lungo termine oltre che un totale scollamento dalla tutela del sistema produttivo di questo Paese che scoraggia dal fare impresa e soprattutto scoraggia dal lavorare nel cratere sismico che rischia di diventare un inglorioso buco nero nell’azione di questo Governo”.

REAZIONI :

Il Pd L'Aquila: "Uno schiaffo in faccia all’Abruzzo, un atto scellerato, e vergognoso. A qualche giorno dal quindicesimo anniversario del terremoto del 6 aprile 2009, chiediamo alla Presidente del Consiglio, eletta proprio nel collegio L’Aquila-Teramo, di fare immediatamente un passo indietro; altrimenti, non ci sarà altra via che una fortissima mobilitazione".

Senatore Guido Liris (Fdl): "Da ieri siamo a lavoro con i parlamentari abruzzesi e delle altre regioni interessate, in sinergia con il Commissario alla Ricostruzione Guido Castelli. Stiamo lavorando insieme per scongiurare che le aree del Cratere rientrino in questo decreto. In questo senso, con il collega Sigismondi, ho incontrato in giornata il ministro Giancarlo Giorgetti per spiegare quelle che sono le nostre ragioni. Il ministro si è dimostrato molto vicino alle nostre posizioni. Ci stiamo muovendo al massimo delle nostre possibilità".

Il Governo. L'eliminazione dello sconto in fattura e della cessione del credito del Superbonus può essere ammorbidita per le zone terremotate. A quanto si apprende da diverse fonti, il governo sta ancora mettendo a punto gli ultimi dettagli della versione finale del decreto, esaminando le richieste arrivate fino ad ora, in particolare sulle zone colpite dal sisma e sui redditi bassi, con la consapevolezza di margini strettissimi.