AMBIENTE

D’Orsogna: fermate Ombrina Mare 2

«La Mediterranean Oil and Gas punta alla piattaforma di petrolio sulla costa teatina»

PESCARA. «La ditta inglese Mediterranean Oil and Gas ha annunciato ai propri investitori di essere pronta a sviluppare la concessione Ombrina Mare lungo la costa teatina. Il progetto prevede la trivellazione di un pozzo e l'installazione diuna piattaforma petrolifera permanente a soli 5 chilometri da riva e di una nave desolforatore Fpso a 9 chilometri dalla costa».

A sostenerlo è Maria Rita D’Orsogna, docente del dipartimento di matematica all’Università del Sud della California, originaria di San Salvo e ambientalista in prima linea contro le attività di estrazione di idrocarburi in Abruzzo, che invita il governatore Gianni Chiodi, sindaci della zona costiera e parlamentari abruzzesi a mobilitarsi contro il progetto.

«La Fpso», dice D’Orsogna, »servirà per una prima raffinazione del greggio e sarà completa di fiamma perenneper smaltire gli eccessi di idrogeno solforato. Emetterà circa 200 tonnellate di rifiuti da combustione al giorno e sarà illuminata 24 ore su 24, come descritto nei progetti della

Mog». La località scelta per questo «entro oli a mare», sostiene D’Orsogna, «è fra San Vito Marina e Ortona, fra due riserve costiere, e comprende una zona di ripopolamento ittico finanziato dalla unione europea. L'amministratore delegato della Mediterranean Oil and Gas, Bill Higgs, dichiara agli investitori che la Mog è attivamente impegnata con i ministeri romani per accelerare la ratificazione dei permessi.

Higgs afferma che il decreto sviluppo varato il 3 agosto 2012 soprassiede la precedente bocciatura imposta nel 2010durante la precedente amministrazione e sotto il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. In realtà, nel 2010, Ombrina Mare fu bocciata per incompatibilità ambientale, a causa della presenza di due siti naturalistici di interesse comunitario, di stringenti vincoli paesaggistici».

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