Enti regionali, compensi azzerati

7 Giugno 2010

Lo prevede il decreto Tremonti. Ai consiglieri solo un gettone di 30 euro. In fibrillazione gli amministratori e i presidenti di Arpa, Gtm, Fira, Abruzzo sviluppo, Sangritana

PESCARA. Mentre in Regione si lavora di cesello per ritoccare stipendi e pensioni, il ministro Tremonti ha manovrato d'ascia sugli emolumenti dei consigli d'amministrazione delle società partecipate dall'ente. E manovrare d'ascia, in verità, è dire ancora poco.

Perché, sulla base del testo del decreto firmato dal ministro dell'Economia, le indennità dei consiglieri d'amministrazione delle società partecipate sarà azzerato. Resterà il gettone di presenza che non potrà superare i 30 euro. La norma riguarda tutti gli enti che ricevono contributi a carico delle finanze pubbliche. In caso di mancato adeguamento gli atti delle società risulteranno nulli.

Oggi non si sa con esattezza quali e quante sono le società interessate. Negli uffici delle società pubbliche come Arpa, Gtm, Saga, Sangritana, c'è comunque preoccupazione e il testo del decreto è stato letto, riletto, interpretato. Certamente resteranno fuori dal provvedimento le Asl. Ma un fatto è certo: i politici che per decenni hanno trovato nei consigli d'amministrazione delle società pubbliche un surrogato di prestigio e di reddito dovranno accontentarsi solo del prestigio (la sempre citata "politica come servizio"), lasciando il reddito alle proprie professioni. E finiranno anche quelle liturgie partitiche sulle nomine: le riunioni insonni e fumose, gli infiniti conciliaboli, le congiure di corridoio, i giochi bizantini delle correnti, l'immancabile «c'ho famiglia» dei trombati, la ressa dei portaborse ansioni di promozione. Ci sarà invece un fuggi fuggi generale. E i politici faranno fatica a trovare volontari per un posto in un consiglio d'amministrazione. Esito lunare della crisi greca.

Per i consiglieri d'amministrazione abruzzesi è l'ultimo atto di un percorso di impoverimento progressivo iniziato con la giunta Del Turco (spinto dai provvedimenti del governo Prodi), che ha prima tagliato il numero degli enti (erano 90 anche se non tutti con cda remunerati), poi ha ridotto a tre i membri dei Cda, e successivamente ha sfrondato i compensi del 30 per cento.

L'attuale governatore Gianni Chiodi ha continuato l'opera con 18 commissariamenti a costo zero (sulle poltrone ha messo tutti funzionari regionali) cumulando un risparmio pari a 5 milioni. Uno dei primi atti della sua giunta è stato poi il varo di linee guida, ratificate dal consiglio regionale, che dovrebbero portare a una ulteriore sforbiciata di enti. Alla stessa cosa sta pensando il presidente del consiglio Nazario Pagano che ha annunciato una riforma che prevede fusioni e soppressioni di enti doppioni o inutili, oltre al taglio del 5% dei compensio degli amministratori, ipotesi superata di netto dal provvedimento Tremonti, a meno di ripensamento parlamentare. La magra redditività delle poltrone potrebbe finalmente spingere a realizzare alcuni progetti di fusione annunciati da anni e mai realizzati. Prima fra tutti quella delle società regionali di trasporto. Uno studio Kpmg (pagato 190mila euro dalla Regione) prevedeva la fusione di Arpa e Gtm, specializzate nei collegamenti su gomma, con l'incorporazione della seconda da parte della prima. Mentre la Sangritana, specializzata nel trasporto su ferro, sarebbe restata autonoma. Allo studio anche la fusione della finanziaria regionale Fira con Abruzzo Sviluppo, dove la prima incorporerebbe la seconda.

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