Foto osé rubate, ci sono anche donne abruzzesi tra le vittime inconsapevoli del forum sessista

Francesca Cipriani
Dopo “Mia Moglie” ecco “Phica.eu”, piattaforma da 200mila iscritti che diffonde scatti senza consenso. Dentro c’è di tutto, dalle sezioni per città a quelle dedicate a persone famose del mondo dello spettacolo
PESCARA. «Parliamo e mandiamo video e foto di ragazze di Pescara, ma non le solite t**** che si conoscono. Quelle un po’ meno conosciute, magari». Firmato “Sbava 76”. È questo il messaggio-simbolo dei contenuti di Phica.eu, il sito-scandalo esploso dopo il caso del gruppo Facebook “Mia Moglie”, che ha scoperchiato il vaso di Pandora della pornografia non consensuale online. Entrare in questo forum, che proprio nelle ultime ore ha deciso di chiudere i battenti, significa inoltrarsi in un labirinto degli orrori. Migliaia di foto di donne di tutta Italia – tra cui molte abruzzesi – postate senza consenso, rubate dai social o scattate in spiaggia, a volte in casa da compagni, fidanzati e fratelli. In alcuni casi, poi, si trova vero e proprio revenge porn. Ma la cosa peggiore sono i commenti osceni che accompagnano queste foto. Volgarità, violenza e sessismo sono i contenuti principali di questo sito che in vent’anni di attività ha raccolto migliaia di iscritti.
Il caso, però, è scoppiato solo negli ultimi giorni, quando l’attrice tarantina Anna Madaro, 35 anni, ha denunciato di essere anche lei vittima degli utenti di Phica.eu. Come lei, sono centinaia le donne che stanno scoprendo di essere finite in questo tritacarne di commenti offensivi e degradanti. Tra queste ci sono alcuni celebri personaggi abruzzesi, come le attrici e showgirl Francesca Cipriani, Sara Serraiocco, Cinzia De Ponti e Lucrezia Guidone. E anche le foto rubate di alcune politiche sono finite nel sito. Ora che sono stati scoperti, molti iscritti corrono ai ripari chiedendo la cancellazione dei contenuti pubblicati, ma per loro potrebbe essere troppo tardi. La bomba Phica.eu ormai è sganciata: lo scandalo è destinato ad allargarsi ulteriormente.
Il forum è nato nel 2005 e oggi conta oltre 200mila iscritti. È un enorme calderone di contenuti “hot”. Si va dalle sezioni più innocue come “racconti erotici” e “forum d’incontri” a quelle dedicate alle singole città, come “ragazze di Pescara” o “quelle di Avezzano”, in cui si trovano anche contenuti pornografici. Gli scatti più diffusi sono quelli al mare. Foto rubate a ragazze in topless, dettagli di fondoschiena, capezzoli appena intravisti. Le immagini trafugate dai social, invece, sono accompagnate da brevi biografie: insegnanti, cassiere, postine, insomma, ragazze della porta accanto immortalate in momenti di vita quotidiana.
E nemmeno parenti e amici vengono risparmiati. «La mia ragazza in giro con il cane», «le ragazze del mio paesino», «mia sorella» o «mia cugina», si legge nelle didascalie degli scatti postati. Gli utenti non temono di essere espliciti: «Mettiamo qui le foto delle tipe che ci sono in giro, facciamo crescere il dibattito». Per le ragazze della nostra regione sembra esserci un interesse particolare. «Alcune foto prese a caso su Facebook di ragazze abruzzesi. Se ne riconoscete qualcuna e magari avete le loro foto nude, contattatemi», scrive un altro utente, aprendo una discussione con centinaia di iscritti.
Non manca, infine, una sezione speciale dedicata ai vip. Qui l’archivio è ampio, si trovano foto e video di attrici, personaggi dello spettacolo e influencer. Carla Bruni, Chiara Ferragni, Taylor Mega, Barbara D’Urso e persino Raffaella Carrà sono tra le vittime di Phica.eu. E c’è anche il caso di tre politiche, tutte appartenenti al Partito democratico. Sono l’eurodeputata Pd Alessandra Moretti, la capogruppo dem al consiglio comunale di Latina e vicesegretaria del Pd Lazio Valeria Campagna e l’ex sottosegretaria dem al Mise e candidata alle prossime elezioni regionali nelle Marche Alessia Morani.
Moretti ha già sporto denuncia, spiegando sui propri canali social che il sito «da anni rubava foto e spezzoni delle trasmissioni televisive a cui ho partecipato per darle in pasto agli utenti. Ne è seguito un lungo elenco di commenti osceni che lede non solo la mia sfera emotiva ma anche l'incolumità di tante donne esposte a questa schifosa modalità delle foto postate senza consenso». A dir la verità, il regolamento del sito vieta contenuti diffamatori o illegali, eppure le aree come “voyeur” e “pornocittà” sono tra le più cliccate.
«Chi la riconosce vince un premio», c’è scritto sul post di un utente che rimanda a un link esterno. Il sito è “Unsee”, molto utilizzato per il revenge porn. Grazie alla sua rigida policy sulla privacy, infatti, è possibile pubblicare qualsiasi contenuto in completa riservatezza. Le immagini sono caricate in modo che spariscano dopo una singola visualizzazione, ma si possono creare delle stanze dove gli utenti commentano, scaricano foto; in questo caso hanno una durata più lunga. Nella galassia di internet, il labirinto degli orrori vive in una costellazione di siti.
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