SABATO E DOMENICA

Giornate Fai in Abruzzo con affreschi, eremi e monasteri

Nel weekend aperti al pubblico i tesori del patrimonio artistico e culturale della regione in genere inaccessibili

Sabato e domenica con le Giornate Fai d’autunno. Il racconto del Fondo ambiente italiano svela anche in Abruzzo gioielli del patrimonio artistico e culturale normalmente inaccessibili o poco conosciuti. Tanto da vedere, scoprire e restare incantati: è quanto promettono le aperture straordinarie e gli itinerari organizzati nei siti prescelti quest’anno nelle quattro province abruzzesi dalle delegazioni Fai di territorio.
NEL PESCARESE è l’ora di Roccamorice, il piccolo centro di media montagna circondato da valloni e vette sul versante occidentale della Maiella geoparco Unesco. Merita la visita, in vari orari e rigorosamente a piedi, innanzitutto il borgo di impianto medievale panoramicamente allungato sullo sperone roccioso. Tra il corso principale e il Belvedere affacciato sulla confluenza dei fiumi Lavino e Avinello, si stagliano la Casa Baronale e alcuni edifici settecenteschi in pietra ben conservati, la torre medievale e le due chiese storiche, la Chiesa di San Donato e quella della Santissima Annunziata, detta del Barone, oggi sconsacrata e sede del Centro d’arte e cultura “Alberto di Giovanni” con una collezione di opere pittoriche.
La devozione a Pietro Angelerio, futuro Papa Celestino V eremita nel 1200 tra i valloni a monte del paese, costituisce elemento distintivo del luogo raggiungendo punte di grande suggestione con gli eremi scavati nella roccia di Santo Spirito a Maiella e di San Bartolomeo in Legio. Proseguendo in auto (direzione Blockhaus) si arriva al Colle della Civita, sito di ardita architettura agropastorale composto di sette pagliare in pietra a secco incastonate tra loro. Con una deviazione si raggiunge il sito minerario di Acqua Fredda, attivo fino agli anni '60 come bacino di estrazione di asfalto e bitume della Maiella. Riscendendo verso il paese lungo la strada che corre sul crinale di Costa del Colle, si arriva alla Grangia di San Giorgio, ex monastero in abbandono un tempo utilizzato come magazzino per le derrate agricole e dimora dei religiosi nel periodo invernale, sito eccezionalmente visitabile nelle giornate Fai.
IN PROVINCIA DI TERAMO Isola del Gran Sasso, quattrocento metri di altitudine ai piedi del massiccio del Gran Sasso d'Italia, è il sito narrato per molteplici ragioni. L’itinerario proposto è l’occasione per conoscere il Castello dell’Insula che domina il centro storico, la chiesa Madonna delle Grazie, la Cona di San Sebastiano con gli affreschi quattrocenteschi della cappella, Largo Sant’Antonio, il percorso dei “motti”, la visita esterna al Palazzetto del ’500 e al Palazzo baronale, il portale di Matteo da Napoli, il portale quattrocentesco con bifora, fino a giungere al punto di confluenza dei fiumi Ruzzo e Mavone nel Parco Ortolano. A breve distanza dal centro del borgo di Pretara, la Grotta di Frattagrande incastonata nella roccia è stata nel 1800 rifugio di meditazione dall’ultimo eremita del Gran Sasso, l’anacoreta laico Nicola.

La visita continua nel borgo di San Pietro inerpicato tra i monti Brancastello e Prena, scenario che accoglie il Centro per le acque del Gran Sasso, primo in Italia a illustrare il ciclo dell’acqua con un particolare percorso didattico-esplorativo che invita alla riflessione sul valore dell’acqua come risorsa indispensabile. Splendido esempio di architettura romanica abruzzese, la chiesa di San Giovanni ad Insulam o al Mavone sorge isolata sopra un piccolo poggio che fiancheggia il fiume Mavone nell’omonima valle, immersa nel verde. Visitabile anche Palazzo Henrici - De Angelis, storica dimora nel centro di Isola, aperta al pubblico per l’occasione: visite dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 per tutte le aperture.

leggi anche: L’affresco “La crocifissione” di Saturnino Gatti nella chiesa di San Menna a Lucoli Natura e arte: alla scoperta dei gioielli nascosti d’Abruzzo  Sabato 16 e domenica 17 ottobre visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili. Nella nostra regione mobilitati studenti/guide per città, parchi archeologici e borghi

NELL’AQUILANO doppio itinerario Fai. A Lucoli per visitare la Chiesa di Santa Menna e le opere che racchiude: statue lignee, dipinti su tela e affreschi come la Crocifissione e la Madonna col Bambino della scuola del pittore Saturnino Gatti, ritenuto il più grande pittore rinascimentale abruzzese, probabile allievo del Verrocchio a Firenze; visite sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18; domenica dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. A Pescasseroli, nel centro storico del paese cuore del Parco nazionale d'Abruzzo, Palazzo Sipari quale testimonianza di architettura gentilizia dei secoli XVIII e XIX, l'edificio – completamente restaurato, con la stanza in cui nacque Benedetto Croce – è vincolato dalla Soprintendenza ai Monumenti e Belle Arti; apertura esclusiva riservata agli iscritti Fai.
A LANCIANO ben 7 gli itinerari proposti dalla locale sezione Fai al motto “Lanciano che non sai… con il Fai” tra arte, musica, natura, monumenti sacri, storia, antichi palazzi aperti in via eccezionale. Si segnala “Lanciano Contemporanea: dai ’70 ’80 in direzione 2021”, viaggio nell’arte dai fervidi anni ‘70-’80 a oggi, esposte all’Auditorium Diocleziano opere di Vito Bucciarelli, Antonio Patrino, Alessandro Jasci, Nicola Di Vincenzo, Paolo Spoltore, Vito Pancella, Romano Bomba, artisti che all’epoca fecero del capoluogo frentano la culla del contemporaneo con fulcro le gallerie d’arte Il Cubo e Incontri. Il percorso visual giunge fino al murale di Millo, datato 2021, e all’installazione site specific realizzata da Debora Vinciguerra. Ricostruzione storica e ambientazione curate da Franco D’Amico, delegato Fai, cultore dell’arte e mecenate, visite in orario 9.30 -12.30, 14.30 - 18.

Di tutt’altro genere l’itinerario “Lanciano e la resistenza” strutturato secondo l’orienteering, la disciplina sportiva che consiste nel completare un percorso caratterizzato da punti di controllo chiamati “lanterne” con l’aiuto di una carta topografica e della bussola. Questa la prospettiva dei visitatori che sceglieranno di costruire con le proprie “scoperte” il racconto della città Medaglia d’oro al valore, che custodisce nel tessuto urbano, oltre che nella memoria, simboli e testimonianze del periodo bellico. Temi degli altri itinerari : Lancianovecchia, palazzi, cortili, vedute; Lanciano in musica; Civitanova e Sacca: ruve, gradoni e palazzi; Pennelli, inchiostri e tessere: nelle botteghe a tu per tu con artisti ed artigiani; Girando a tutto tondo: natura, arte e agricoltura . "Abbiamo impiegato un po’ a puntare sulla nostra città e alzare l'asticella", conclude Ersilia Caporale responsabile della locale delegazione Lanciano e Sangro- Aventino, "era necessario
strutturare un programma nel segno dell’inedito per dare un plus alle persone che scelgono di vivere le Giornate Fai d'autunno a Lanciano. Il nostro impegno per quanti vorranno scoprire le bellezze segrete e solitamente inaccessibili che questa città custodisce".