I giovani abruzzesi e la casa: 55 anni per saldare il mutuo

7 Settembre 2025

È quanto si impiega con uno stipendio di 1.500 euro per un appartamento di 100 mq

L’AQUILA. Per acquistare un appartamento da 100 metri quadrati, i giovani abruzzesi impiegano dai 56 ai 59 anni. Una vita lavorativa. Il leggero scarto è dato dalla scelta di contrarre un mutuo, che fa risparmiare circa tre anni di sacrifici. Numeri che delineano una situazione drammatica.

LO STUDIO

I dati, riportati da uno studio di Ener2Crowd, piattaforma di investimenti Esg, coordinata dal sociologo Alejandro Jantus, senior researcher dell’International Center for Social Research, evidenziano come per i giovani abruzzesi comprare casa sta diventando un miraggio, almeno in città. Anche se non si è lavoratori precari e si ha il privilegio di poter accendere a un mutuo, per estinguerlo servono in media 55 anni e sei mesi di rate, per abitazioni di metratura media che arrivano a costare 160mila euro. In Abruzzo va un po’ meglio rispetto ad altre regioni, visto che in Trentino Alto Adige il tempo medio per l’acquisto con il mutuo è di 70 anni, in Lombardia di 62,7 anni, nel Lazio 62 anni, in Veneto 59,6 anni, con punte paradossali a Milano (141,3 anni) Roma (87,6 anni) e Firenze (79,2 anni). Ma il risultato non cambia e si lega, inevitabilmente, al declino demografico: più tempo si impiega ad acquistare casa e a metter su famiglia, più si allontana il momento di fare figli. Ben il 64% degli under 40 non ha una casa di proprietà perché non può permetterselo; quasi un terzo (il 32%) ha potuto acquistarla solo grazie all’aiuto economico dei genitori.

COSÌ IN ABRUZZO

Nelle quattro province abruzzesi, L’Aquila, Teramo, Pescara e Chieti, il quadro non si discosta molto. Con una retribuzione mensile che si aggira intorno ai 1.500 euro e il prezzo medio di una casa da 100 metri quadrati di 160mila euro, il tempo di acquisto risulta di 55,6 anni. Se si accede ad un mutuo bancario. La situazione peggiore si registra in provincia di Milano con retribuzione media di 2.070 euro, ma con case che costano in media 550mila euro e un tempo di estinzione del mutuo addirittura di 141,3 anni. Segue la provincia di Roma con un reddito medio 1.810 euro, un prezzo dell’immobile di 330mila euro e 87,6 anni per pagarlo. Infine, in provincia di Firenze lo stipendio medio è di 1.800 euro, il prezzo di una casa da 100 metri quadrati si aggira sui 310mila euro e servono 79,2 anni. Relativamente più accessibili le case in provincia di Napoli, Cagliari e Palermo, dove i redditi oscillano tra i 1.520 e 1.460 euro e il prezzo degli immobili tra i 150mila e i 160mila euro. Il tempo di estinzione del mutuo, in questo caso, è di 41,5 anni.

L’ANALISI

Secondo l’analisi di Ener2Crowd, «per estinguere un mutuo serve, ora, oltre il triplo del tempo che impiegavano le generazioni precedenti, considerando che fino agli anni Settanta del secolo scorso, anche un operaio, con il suo stipendio medio di 50mila lire al mese, poteva permettersi in circa 20 anni di acquistare un appartamento». Il mutuo resta una strada quasi obbligata: il 70% dei millennial proprietari ha fatto ricorso a un finanziamento bancario, quota che sale al 75% nel Nord Italia, dove i valori al metro quadrato sono più alti. A pesare sono anche la difficoltà di accesso al credito e i bassi salari, la scarsa liquidità iniziale e la precarietà occupazionale.

GARANTISCE PAPÀ

Nel 70% dei casi, i giovani che acquistano una casa hanno alle spalle la famiglia, che garantisce parte del mutuo, riducendo anche l’importo richiesto alla banca o coprendo le spese accessorie. Lo scenario si riferisce alla situazione a giugno 2025, con prezzi immobiliari tarati sul trend degli ultimi due trimestri di quest’anno, basati su fonti Idealista e Immobiliarepunto.it partendo, per le retribuzioni, dal dato Istat più recente ( del 2024), integrato con differenziali correttivi. Per le retribuzioni provinciali i valori sono stati calcolati a partire dalla retribuzione annua media regionale basata su dati Istat 2024, integrata con differenziali per singola provincia che derivano da rapporti dell’Osservatorio JobPricing e della Cgia di Mestre. Per i tassi di mutuo, la ricerca ha ipotizzato un mutuo trentennale che copre l’80% del prezzo, includendo interessi medi del 4%, in linea con l’attuale scenario ipotecale. L’Abruzzo, nel quadro nazionale, si colloca nella parte bassa della classifica dominata da Trentino Alto Adige, con un tempo di acquisto tra 85 e 70,3 anni; Lombardia (da 80,3 a 62,7 anni); Lazio (da 79,5 a 62 anni) Veneto, da 73,2 a 59,6 anni. Comprare casa per i giovani è più facile, rispetto alla situazione abruzzese, in Puglia, Molise, Calabria, Sicilia, Campania e Sardegna.

LA VOCE DELL’ANCE

«Acquistare una casa, per i giovani abruzzesi, è sempre più difficile in quanto i programmi per l’edilizia sostenibile non sono stati più rinnovati», spiega il presidente dell’Ance Abruzzo, Enrico Ricci, «mi riferisco a misure per l’acquisto e l’affitto a prezzi e canoni calmierati, che prevedevano agevolazioni per le giovani coppie che mettevano su casa». L’Ance invita a rimettere in campo misure agevolative e finanziamenti «sia nella riprogrammazione dei fondi comunitari, a livello regionale», dice Ricci, «per ridare slancio a queste iniziative e far ripartire il mercato. I fondi per la politica della casa, attualmente, sono limitati solo alle Ater. In passato, i costruttori che aderivano al canone sostenibile avevano accesso a dei benefici e potevano mettere in vendita appartamenti a costi inferiori, limitatamente a categorie particolari, tra cui le giovani coppie».

Misure che, ricorda l’Ance, sono state accantonate dal 2010. «La Regione non ha più attuato questi programmi», sottolinea Ricci, «che originavano da fondi statali e regionali: bandi a cui potevano accedere imprese e cooperative di costruzione. I finanziamenti erano vincolati alla vendita degli alloggi a coppie giovani e categorie protette. Per riproporli, si potrebbe sfruttare la riprogrammazione dei fondi Fes, compatibili con queste finalità».