Lingua blu, ora è emergenza: strage di animali nelle aziende

20 Settembre 2025

Contagiati anche i bovini, colpiti quasi 1.500 ovini. Imprudente: «Presto daremo gli indennizzi»

L’AQUILA. È ufficiale: il virus della Blue tongue in Abruzzo non è più un’allerta, ma un’emergenza conclamata. I numeri diffusi dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo parlano chiaro e certificano una strage silenziosa: 9 casi accertati nei bovini, 42 nelle capre e ben 1.487 negli ovini, con oltre un migliaio di capi già morti solo in quest’ultima specie. Una perdita pesantissima che, sommata agli abbattimenti e agli animali distrutti per contenere il virus, sta generando un impatto devastante per le aziende agricole, soprattutto quelle delle aree montane e interne, già schiacciate da isolamento e crisi strutturali. Di fronte a una situazione che rischia di cancellare interi allevamenti, la Regione corre ai ripari con una proposta di legge per indennizzare gli allevatori colpiti. Confermando l’emergenza e i dati diffusi da Coldiretti e Cia (Confederazione italiana agricoltori), l’assessore regionale all’Agricoltura Emanuele Imprudente della Lega sottolinea come la situazione venga monitorata quotidianamente.

INDENNIZI IN ARRIVO

«L’emergenza ha colpito tutto il Centro Italia», spiega, «con un contagio che ha registrato una forte accelerazione soprattutto a causa della movimentazione delle greggi ai pascoli e della monticazione». L’assessore aggiunge che la questione è stata affrontata giovedì scorso durante il Tavolo verde, l’osservatorio permanente in Regione su agricoltura e zootecnia, alla presenza delle principali organizzazioni di categoria: «In quella sede», dice Imprudente, «ho annunciato che è già pronta una norma regionale per sostenere il settore zootecnico in relazione all’emergenza. Con la maggioranza ne ho discusso nel vertice politico del 9 settembre a Teramo. Ora si attende solo di assicurare la copertura finanziaria, che sarà reperita nelle prossime settimane». Quale sarà l’entità ancora non è possibile ipotizzarlo, ma l’assessore Imprudente assicura che «ci sarà un indennizzo per gli allevatori che hanno subito perdite. La Regione garantisce il massimo supporto al settore, con un contributo per capo abbattuto o deceduto». Un impegno che, nelle intenzioni del governo regionale, dovrà tradursi in un segnale concreto di vicinanza a un comparto messo in ginocchio dall’emergenza e che, senza aiuti rapidi, rischia di vedere cancellati anni di sacrifici e lavoro.

ALLARME DEGLI AGRICOLTORI Intanto Cia Abruzzo lancia un appello urgente alla Regione: «Questa non è soltanto una questione sanitaria», sottolinea il presidente Nicola Sichetti, «ma un colpo durissimo alla tenuta sociale ed economica delle nostre comunità rurali. Senza un sostegno immediato, molti allevatori rischiano di non rialzarsi più. E quando chiudono le stalle, si spopola la montagna e si perde un presidio fondamentale per il territorio e la biodiversità». La Cia chiede alla giunta Marsilio e al consiglio regionale di intervenire con misure straordinarie, che garantiscano indennizzi rapidi per le perdite subite, rimborsi per i costi sostenuti tra vaccinazioni e repellenti, ma anche aiuti per il ripristino del patrimonio zootecnico attraverso l’acquisto di nuovi riproduttori. Un’altra richiesta centrale è l’avvio, già dal 2026, di una campagna di vaccinazione preventiva coordinata a livello regionale, per evitare che la storia si ripeta. «Non possiamo permetterci ritardi», avverte Sichetti, «la sopravvivenza degli allevamenti abruzzesi dipende dalla capacità delle istituzioni di dare risposte immediate e concrete. Il rischio, altrimenti, è il collasso del settore, con conseguenze pesantissime sull’economia regionale e sull’occupazione. Noi siamo pronti a collaborare con la Regione per costruire un piano straordinario che dia respiro agli allevatori e garantisca la continuità di un comparto strategico per l’Abruzzo».

ZoOTECNIA IN CRISI

A chiedere di intervenire subito sul settore ovicaprino, patrimonio strategico per l’economia tradizionale abruzzese è anche la Coldiretti Abruzzo: «Siamo qui a ribadire con la massima sollecitudine la necessità di interventi mirati per contenere la piaga che sta colpendo i nostri allevamenti», spiega Pietropaolo Martinelli, presidente di Coldiretti Abruzzo, «chiediamo azioni immediate di primo soccorso e di sostegno, ma anche adeguati ristori e indennizzi economici che tengano conto sia delle perdite subite dagli allevatori sia del mancato guadagno. Bisogna inoltre considerare le spese sostenute per la gestione dell’emergenza, dall’igienizzazione dei luoghi alle iniziative vaccinali, oltre a tutti i danni indiretti che si sommano a una crisi del settore già profonda». Coldiretti sottolinea come la questione sia stata affrontata con urgenza durante il Tavolo verde che si è svolto a Pescara. «Il settore zootecnico va tutelato in modo particolare per la sua fragilità», aggiunge il direttore regionale Marino Pilati, «ma anche per le potenzialità che, se adeguatamente sostenute, potrebbero esprimersi in una regione tradizionalmente vocata all’allevamento come l’Abruzzo». La Blue tongue resta una minaccia per gli allevamenti, ma non è contagiosa per l’uomo: colpisce solo i ruminanti.

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