Melilla: macché Pd, riparto da Sel

23 Giugno 2014

Il deputato esclude passaggi di campo dopo la rottura nel partito nazionale

PESCARA. «È possibile ancora concepire Sel come un luogo di passione e cultura politica in cui condividere la ricerca in mare aperto di una sinistra autentica che rifiuta le ammucchiate estremiste e la confluenza nel renzismo». È la posizione del deputato abruzzese Gianni Melilla impegnato in questi giorni in una lunga assemblea regionale del partito (iniziata la settimana scorsa e aggiornata nel prossimo fine settimana), in relazione allo scontro in atto in Sel sulla linea del partito. «Dal confronto con le compagne ed i compagni abruzzesi di Sel» ha detto Melilla «ho avuto non solo la conferma di una grande solidarietà politica e personale, ma anche la convinzione che non tutto è perduto. Lucio Magri ed Enrico Berlinguer mi hanno insegnato che una sinistra popolare e di Governo è possibile. Continuerò a lavorare in questo senso».

Per il coordinatore regionale del partito, Tommaso Di Febo «si è aperta una discussione che sarà aggiornata, anche perchè gli argomenti da affrontare sono tanti, dall'analisi del risultato delle europee all'analisi di quello regionale, fino alle questioni politiche interne a Sel. Noi» ha sottolineato Di Febo, «come Sel ci siamo ancora, esistiamo. La volontà è di lavorare per una sinistra a campo largo, non per fare un nuovo contenitore». Sottolineando che a livello locale «si avverte meno la spaccatura che si è avvertita a livello nazionale», Di Febo ha spiegato che «nel pieno rispetto delle diversità continuerà l'azione politica che abbiamo sempre portato avanti».