Stipendi consiglieri, ecco la legge

12 Settembre 2009

Taglio indennità del 10%, multe ai fannulloni, pensione a 65 anni

PESCARA. Taglio del 10% degli stipendi, multe per gli assenteisti, raffreddamento delle pensioni, minori costi per i gruppi consiliari. Queste le principali misure contenute nella bozza di riforma degli stipendi dei consiglieri regionali redatta dalla commissione tecnica istituita dal presidente dell’assemblea Nazario Pagano. La bozza è arrivata da qualche giorno sui tavoli dei capigruppo.

 Di riforma dei costi della politica regionale si era cominciato a parlare nel 2007 davanti al disastro della sanità pubblica e ai sacrifici che sta imponendo agli abruzzesi in termini di tasse e di ticket. Il Centro aveva lanciato una petizione sul sito (www.ilcentro.it) con migliaia di firme. Tutte le forze politiche si erano espresse a favore inserendole nei programmi elettorali. A inizio legislatura il presidente Pagano aveva insediato una commissione tecnica che arriva oggi alla conclusione del lavoro con una relazione di 100 cartelle e l’abbozzo di un “Testo unico delle norme sul trattamento economico e previdenziale spettante ai Consiglieri regionali e sulle spese generali di funzionamento dei gruppi consiliari” che dovrebbe riformare e cancellare una cinquantina di interventi legislativi.

 Indennità. Il progetto prevede innanzitutto una riduzione dello stipendio, o meglio dell’indennità, dei consiglieri, che verrà calcolata nella misura del 55% dell’indennità mensile lorda di un deputato (oggi è del 65% e corrisponde a 4.200 euro netti al mese). Altra novità riguarda il divieto di cumulare le indennità per il consigliere che versa in una delle cause di incompatibilità, fino alla rimozione delle cause di incompatibilità.

 Rimborsi spese
. Sulla diaria (gettone di presenza per le sedute e rimborsi chilometrici) il progetto di legge dà la competenza all’Ufficio di presidenza che dovrà stabilire le sedute mensili da calcolare (da 12 a 18) e il numero annuale di chilometri da rimborsare sulla base degli importi previsti per i dipendenti regionali.
 
 Penale per le assenze
. Per i “fannulloni” che non partecipano alle sedute senza giustificazione o si assentano dalle votazioni in commissione il progetto di legge prevede una sanzione pari al doppio dell’importo previsto per la singola seduta o pari all’importo previsto per la seduta di commissione. La riforma allarga però i casi di assenza ingiustificata (riunioni di gruppi di lavoro, lutto, congedo paternità e maternità, gravi motivi personali o familiari).

 Pensione.
Cambia anche la normativa sulla pensione o vitalizio. La pensione piena non si prenderà più a 60 anni ma a 65 anni con contributi di almeno 5 anni (oggi si può percepire un vitalizio ridotto dall’età di 55 anni). Viene tagliato l’assegno, che corrisponderà a quello calcolato sul 65% dell’indennità di un deputato e non sul 75% comne avviene oggi.

 Gruppi consiliari
. Oggi un gruppo consiliare gode di un contributo fisso mensile di 792 euro più 516 euro per ogni componente. La riforma propone una diversa distribuzione della somma stanziata annualmente, che sarà ripartita sulla base di una quota fissa e di una variabile.
 Ora tocca al Consiglio regionale mettersi al lavoro. In caso di approvazione il Testo unico entrerà in vigore il mese successivo la pubblicazione sul Bura.
(Ha collaborato Berardino Santilli)