Lo schema della nuova galleria secondo Rfi

SULMONA

Treno Pescara-Roma, gli ambientalisti insorgono: nuova linea tra faglie e sorgenti

Il Forum H2o punta l'indice contro la galleria di 13 km tra Corfinio fino a Tocco Casauria: "Evidente come le risorse idriche siano a rischio". Acerbo (Rc) si associa: evitiamo superficialità e pressappochismo

SULMONA. Monta la polemica sulla galleria che Rfi vorrebbe realizzare lungo la linea ferroviaria Pescara-Roma, allo scopo di velocizzare i tempi di percorrenza dei treni, tra il capoluogo adriatico e la capitale, per 13 chilometri tra Corfinio, all'altezza del bivio sulla Statale 17 e fino a Tocco Casauria, tagliando fuori le stazioni di Popoli, Bussi e Tocco da Casauria.

La costruzione della galleria imporrebbe di "bucare" il Monte Morrone, in piena area del Parco Maiella, a monte delle sorgenti del fiume Giardino che con 1100 litri al secondo riforniscono ogni giorno di acqua potabile la Val Pescara, comprese le città di Pescara e Chieti.  «In piena epoca di cambiamenti climatici, con l'acqua già ora razionata in decine di comuni della val Pescara, con il caso del Gran Sasso che da decenni è fonte di enormi problemi, prima con l'abbassamento di 600 metri della falda all'epoca della realizzazione delle gallerie e, fino a oggi, per la coesistenza di infrastrutture e opere di captazione idrica, evidentemente i progettisti non sono in grado di prendere atto di una cosa semplice: la Natura non può essere violentata altrimenti ne paghiamo le conseguenze», denuncia l'associazione ambientalista Forum H2O.

 «Bucando il serbatoio idrico del Morrone rischia di mettere a secco per sempre 500mila cittadini privandoli di un diritto fondamentale, quello di bere», aggiungono gli ambientalisti che domandano:  «Era così difficile consultare le mappe dei punti di captazione prima di tirare fuori dal cilindro una simile proposta che sconcerta per il livello di approssimazione che non tiene conto di fatti e norme basilari? Tra l'altro, parlando di terremoti, la nuova galleria attraverserebbe perpendicolarmente una delle faglie più pericolose d'Europa, quella del Morrone, ferma da 1850 anni e, quindi, con probabilità di attivazione che non si può certo trascurare».

Il Forum H2O sottolinea come la «presenza di faglie attive e capaci (quelle che oltre alla scuotimento possono rompere il suolo fin sulla superficie) implica vincoli pesanti per ricostruire una casetta, figurarsi per realizzare una galleria che dovrebbe durare secoli: una faglia del genere muovendosi, a parte lo scuotimento, può provocare spostamenti di metri (con la formazione di uno scalino, per intenderci) rendendo inutilizzabile per sempre l'opera. Basta guardare quello che è accaduto alla galleria di Forche Canapine, nei pressi di Castelluccio/Norcia, con il terremoto del 2016 per capire. Riteniamo che RFI debba ripresentarsi con progetti realmente fattibili e non con livelli di progettazione surreali». (Ansa).

Sul progetto della nuova ferrovia interviene anche il segretario nazionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo: "Chi scrive si è battuto da sempre per l'ammodernamento e la velocizzazione della ferrovia Pescara-Roma e nella brevissima esperienza da parlamentare si attivò con Giovanni Legnini e Pina Fasciani perchè fossero stanziate adeguate risorse che poi furono destinate altrove dal governo Berlusconi. Considero dunque positivo che si dia finalmente priorità a questa opera. Però non si può fare senza un'attenta valutazione ambientale e con approssimazione.

Mi associo al Forum H20 che fa notare come il progetto con una galleria di 13 km sotto al monte Morrone potrebbe avere un impatto devastante sulle nostre risorse idriche.
Bisogna trovare soluzioni progettuali che evitino di mettere a repentaglio le sorgenti del Giardino. Siamo nel 2020 e sarebbe ora che tutti capiscano che l'ecologia non è un lusso.  Evitiamo superficialità e pressappochismo".