TODAY

21 settembre

Oggi, ma nel 1943, a Matera, soldati della Fallschirmjäger-Division, la prima divisione paracadutisti, della Luftwaffe, l’aviazione nazista, capeggiata dal maggiore Wolf Werner von der Schulenburg, comandante hitleriano che sarà anche responsabile dell’eccidio di Pietransieri di Roccaraso, del 21 novembre successivo, costato la vita a 128 civili, facevano saltare il Palazzo della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale.

L’edificio, dopo la firma dell’armistizio di Cassibile, dell’8 settembre precedente, era stato trasformato in prigione, con 16 detenuti dentro, catturati durante i rastrellamenti. L’esplosione causava 15 vittime, che non verranno tutte identificate. I nomi e i cognomi noti saranno 10, quelli di: Pietro De Vito, Francesco Farina, Natale Farina, Mario Greco, Francesco Lecce, Vincenzo Luisi, Antonio Nocera, Raimondo Semeraro, Tommaso Speciale, Pietro Tataranni. L’unico superstite sarà Giuseppe Calderaro, di San Donato di Lecce, classe 1922, che verrà estratto, contuso ed ustionato, dalle macerie, dai vigili del fuoco della zona, il giorno successivo.

E grazie alla sua testimonianza sarà possibile ricostruire, almeno in parte, la vicenda. Avvenimento che poi entrerà a far parte dei 769 dossier celati nell’armadio della vergogna, come lo definirà il giornalista Franco Giustolisi, inviato del settimanale “l’Espresso”, che per primo, il 22 agosto 1996, racconterà della moltitudine di materiale informativo nascosto nel mobile porta documenti dalle ante rivolte verso il muro, scoperto nel 1994, dal procuratore militare Antonino Intelisano, nell’ex sede di Palazzo Cesi-Gaddi, in via degli Aquasparta, a Roma. Schede riguardanti le atrocità nazifasciste messe in atto durante la Campagna d’Italia della seconda guerra mondiale. Matera era, quel 21 settembre 1943, anche la prima città del sud d’Italia a ribellarsi alle camicie nere.

Infatti, in quel giorno, durante gli scontri, perivano altri 11 insorti, che erano guidati dal sottotenente del regio esercito Francesco Paolo Nitti che per primo, oltre ai militari, aveva deciso di armare i cittadini contro i tedeschi. Il 21 settembre 2005, in concomitanza con la ricorrenza del 62° anniversario, verrà apposta la lapide in marmo con le generalità dei caduti nel monumento presente in prossimità del luogo dove sorgeva il Palazzo della Milizia.