Banca Serfina, chiesto il processo per Di Fonzo

18 Gennaio 2012

Per l'ex direttore accusa di estorsione a imprenditori di Chieti

CHIETI. Si celebrerà il 18 aprile l'udienza preliminare davanti al giudice Paolo Di Geronimo che vede imputato l'ex direttore generale della Serfina Banca spa, Romeo Di Fonzo in relazione ad alcuni presunti episodi di estorsione ai danni di una nota famiglia di costruttori teatini. La procura, rappresentata dal sostituto procuratore Andrea Dell'Orso, dopo complesse indagini della Guardia di Finanza sollecitate da una querela delle presunte parti offese ha chiesto il rinvio a giudizio di Di Fonzo. L'accusa è di estorsione nei confronti di Lorella Serano e del marito Daniele Caratelli.

Il tutto parte dal fallimento di due società riconducibili alla famiglia Serano. Secondo la querela dei Serano, Di Fonzo avrebbe preteso dagli imprenditori garanzie fideiussorie e minacciato azioni giudiziarie, secondo le accuse, impossibili da intraprendere.

L'imputazione, in particolare, riguarda tre episodi di estorsione sul quale il Gup di Chieti, a primavera, dovrà valutare se processare l'ex direttore generale della Serfina banca. Da un lato viene contestato di aver costretto Lorella Serano e alcuni suoi familiari, a sottoscrivere fidejussioni in bianco in favore della Serfina banca spa, dall'altro di aver obbligato la stessa Serano a vendere o cercare di vendere alcuni suoi immobili al fine di coprire debiti verso l'istituto di credito «comunque illegittimi e derivanti dalla citata fidejussione nulla» sostengono i denuncianti.

Per la ricostruzione dei fatti la procura si è avvalsa dell'ausilio di un consulente tecnico contabile ma anche della relazione della Banca di Italia, relativa alla visita ispettiva nella banca Serfina dell' ottobre/dicembre 2009, che esprime un giudizio complessivamente sfavorevole sull'istituto di credito.

«Lorella Serano e la sua famiglia» dicono i difensori dei Serano, gli avvocati Luca Sarodi e Daniele Cozza, «si è ribellata alle richieste sempre più esose ed illegittime di Romeo Di Fonzo e oggi non solo le aste giudiziarie sono state sospese con decreto del Prefetto e del presidente del tribunale di Chieti, ma si è giunti a questa importante svolta giudiziaria. La famiglia Serano con l'aiuto dei legali, stanno preparando tutte le azioni del caso per ottenere i dovuti risarcimenti dei danni patiti nell'ultimo decennio». (cr.ch.)

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