Bianca, Sergio e Maria: i tre fratelli morti nello schianto. «Famiglia amata a Guardiagrele, addio a un pezzo di storia»

Incidente a Chieti, le reazioni alla tragedia. Sergio era stato medico al laboratorio analisi, Bianca insegnante di Lettere. Il sindaco Di Prinzio: “Con lui ho parlato proprio ieri mattina, mi dava utili consigli”
GUARDIAGRELE. Una famiglia conosciuta e amata, con sette fratelli uniti e cordiali con quanti li hanno anche coccolati nella loro semplicità. Pezzi di professionisti che per il lavoro svolto hanno legato il loro cognome al territorio traendone in cambio rispetto e amicizia. Questi sono i figli di don Palmerino Liberatoscioli, il papà che per una vita ha fatto il medico condotto a Guardiagrele, la figura sostituita oggi da quella del medico di famiglia. Don Palmerino, appunto, era il papà di Bianca, di Sergio e Maria, morti ieri pomeriggio nello scontro frontale fra due auto sulla strada statale 656dir “Val Pescara-Chieti”, quella che scorre dietro lo stadio Angelini di Chieti Scalo, scenario in passato di altre tristi sciagure. Con loro è deceduto anche il conducente dell’altra auto, Thomas Lorenzo Bojano, 27enne di Lettomanoppello.
Sergio è stato fino alla pensione dirigente medico del laboratorio analisi dell’ospedale Santissima Immacolata di Guardiagrele. Pochi anni fa aveva perduto la moglie, Mirna. Lascia due figli: Valerio, imprenditore del settore turistico, sposato con Simona Marcuccitti, fisioterapista di Chieti con studio a Guardiagrele e in passato anche terapista della riabilitazione della Nazionale di sci alpino, e Claudia, dirigente medico di patologia clinica dell’ospedale di Chieti. Bianca, invece, nubile, era stata professoressa di lettere: il suo dialogo con gli alunni era improntato a una profonda conoscenza della materia e alla necessità di suscitare critica. Insieme a loro in auto c’era l’altra sorella Maria, residente a Chieti, sposata con Romano Madonna - ieri era rimasto a casa - e genitori di Sonia ed Enzo, residenti rispettivamente a Milano la prima e a Bologna il secondo. Del resto dei familiari sono in vita Franco, già dirigente medico di cardiologia al Santissima Immacolata di Guardiagrele, e Ombretta, che ha vissuto nel Regno Unito prima di trasferirsi a Roma una trentina di anni fa.
Nel corso degli ultimi anni erano deceduti gli altri due fratelli: Gigetto e Giuseppe, quest’ultimo medico fiscale.
«Ho appreso con grande sgomento la scomparsa dei tre nostri concittadini per l’incidente avvenuto a Chieti», dice il sindaco di Guardiagrele Donatello Di Prinzio. «Sergio l’ho incontrato stamattina (ieri per chi legge, ndr) lungo il Corso e ci siamo salutati come sempre. Per me è stato anche un amico: mi dava sempre dei suggerimenti sulla vita istituzionale e da uomo di mondo, visto che il suo lavoro di medico lo aveva portato ad incontrare tante persone e a conoscere la sensibilità di tutti. La famiglia Liberatoscioli è rispettata a Guardiagrele, conosciuta e anche stimata. È stata una brutta notizia», prosegue il sindaco, «mi unisco nel cordoglio ai figli di Sergio, ai fratelli, ai nipoti e quanti sono vicini a loro a nome di tutta la collettività di Guardiagrele».
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