Condannato per le 30 forbiciate alla moglie

La lite per un bacio negato: 4 anni e 8 mesi al pensionato, il pm aveva chiesto 8 anni

LANCIANO. Tentato omicidio aggravato da futili motivi nei confronti della moglie: è stato condannato a quattro anni e 8 mesi di reclusione Antonio Bomba, 78 anni, imprenditore lancianese. La moglie, Olga Catenaro, 72 anni, fu colpita dal marito dopo una lite con 30 forbiciate. Nel rito abbreviato, il giudice per le udienze preliminari, Francesca Del Villano Aceto, ha riconosciuto la semi-incapacità di intendere e di volere dell'uomo, come dichiarato nelle perizie psichiatriche.

Antonio Bomba ha ascoltato la sentenza accanto al suo legale, Sandro Sala. Dietro di loro, nell'aula del palazzo di giustizia, c'erano anche la moglie e alcuni familiari.

Nessun commento ai 4 anni e 8 mesi di reclusione inflitti a Bomba dal giudice per le udienze preliminari Francesca Del Villano Aceto per tentato omicidio aggravato da futili motivi.

I fatti risalgono al 9 agosto scorso quando il pensionato, seduto fuori al balcone di casa, dopo aver chiesto invano alla moglie un bacio, la colpì al rientro nell'appartamento con due paia di forbici da taglio e cucito, dalle lame lunghe 20 centimetri, con trenta fendenti su ogni parte del corpo: testa, torace, braccia.

A scatenare lo scatto d'ira, come riferì Bomba nell'interrogatorio di garanzia al giudice per le indagini preliminari, Massimo Canosa, fu il bacio rifiutato dalla donna, finita in rianimazione, e la lite seguita.

La moglie cercò di difendersi, di scappare: riuscì ad aprire la porta, uno spiraglio che permise alla vicina di capire che cosa accadesse e chiamare la figlia che abita al piano di sotto, e i carabinieri, che trovarono l'uomo pieno di sangue e in stato di shock.

Due le perizie psichiatriche alle quali l'anziano, rimasto in questi mesi agli arresti domiciliari in una casa di cura, è stato sottoposto: quella di parte, chiesta dall'avvocato Sala ed eseguita dallo psichiatra lancianese Danilo Montinaro; quella della procura affidata allo specialista Roberto Antonacci di Pescara.

«Dalle perizie», precisa Sala, «è emerso che Bomba, al momento dell'aggressione, era parzialmente incapace di intendere e di volere. Il giudice non ha accolto la mia richiesta di derubricazione dell'accusa, da tentato omicidio a lesioni gravissime, ma ha concesso le attenuanti generiche».

Il pubblico ministero, Ruggiero Dicuonzo, aveva chiesto 8 anni di reclusione. Fra trenta giorni saranno pubblicate le motivazioni della sentenza. Dopo il verdetto, il pensionato ha fatto ritorno nella casa di cura in cui sconterà la pena.

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