«Così volevano riportare l’Italia agli Anni di piombo», due agenti sotto copertura fermano il gruppo terroristico

9 Luglio 2025

L’associazione Avanguardia ordinovista aveva l’obiettivo di uccidere persone “indesiderate”, come politici e immigrati, e di rovesciare lo Stato con gli attentati (Nella foto Stefano Manni, capo dell’organizzazione)

CHIETI. Volevano riportare l’Italia agli Anni di piombo. In Abruzzo c’era un gruppo di neofascisti capace di realizzare una serie di attentati per raggiungere due obiettivi: uccidere persone «indesiderate», come immigrati, politici e rappresentanti delle istituzioni, e rovesciare lo Stato. Due agenti sotto copertura sono stati determinanti per impedire «numerose azioni delittuose». Ora non è più solo un’ipotesi investigativa: a dirlo sono le 84 pagine di motivazione della sentenza, depositata ieri, con cui la Corte d’assise di Chieti (presidente Guido Campli, giudice Maurizio Sacco) ha riconosciuto l'esistenza di un’associazione terroristica eversiva denominata Avanguardia ordinovista, condannando 10 persone a complessivi 75 anni, 2 mesi e 20 giorni di carcere.

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