Fossacesia, risarcito l’anziano dichiarato morto dall'Inps 

Nonostante la sentenza favorevole è scattato il pignoramento alle Poste

FOSSACESIA. Antonio Pace, fossacesiano, 89 anni, ritenuto morto dal 1992 per 3 volte consecutive dall’Inps e anche debitore nei confronti delle Poste, ha riottenuto “oltre alla vita”, anche un risarcimento dei danni patrimoniali e non subiti. Tuttavia, nonostante la notifica della sentenza e dell’atto di precetto, non gli è stata corrisposto la somma dovuta, sicché si è reso necessario il pignoramento delle somme a uno sportello delle Poste Italiane.

Solo in seguito al pignoramento delle somme, infatti, le Poste hanno corrisposto quanto dovuto a Pace e alla moglie, Laura Luciani.

La settimana scorsa l’avvocato della famiglia, Manuela Nicolucci, ha avuto la comunicazione che era stata accolta la domanda dei suoi assistiti sia all’Inps e sia alle Poste, con il risarcimento di 25 mila euro, oltre gli interessi. Con il risarcimento, le somme prima sottratte dal libretto postale della coppia, sono state riaccreditate dopo circa due mesi.

I fatti: Antonio Pace per le Poste e per l’Inps dal 1992 era morto. È iniziato un braccio di ferro che si è ripetuto per tre volte. La questione è sorta il 1° aprile 2010, quando l’anziano è andato allo sportello postale di Fossacesia, accompagnato dalla figlia Marisa. «Lei è morto», si era sentito rispondere l’anziano dall’impiegata una volta presentato il suo libretto per la riscossione della pensione che gli fu negata comunque nonostante l’uomo fosse in vita.

Considerato volato all’altro mondo, dal libretto di Pace, cointestato anche alla moglie, furono prelevate le somme considerate versate “indebitamente”. Le Poste prelevarono dai risparmi dell’anziano anche le pensioni incassate dal giorno in cui risultava deceduto, secondo l’Inps dal 1992. Fu bloccata anche la pensione della moglie poiché la cifra da restituire era superiore all’importo presente nel libretto postale di risparmio.

Un disguido causato dalla comunicazione anagrafica di morte di Pace intercorsa tra l’agenzia Inps e le Poste di Fossacesia, che portò l’anziano a dire basta alla situazione di disagio protrattasi tra storni di somme, prelevamenti negati, riaccrediti e lettere dell’avvocato.

Linda Caravaggio

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