La donna inglese uccisa a Casoli. La perizia: “Il compagno era capace di intendere e di volere”

Femminicidio di Casoli nel 2023: discussa in Corte d'assise, a Lanciano, la perizia psichiatrica su Micheal Whitbread, 75 anni, accusato dell'assassinio della compagna Michele Faiers. «Ha agito nel pieno delle sue facoltà». Atteso in aula, l'imputato non è arrivato
LANCIANO. Micheal Whitbread era “capace di intendere e di volere” nel momento in cui ha accoltellato la compagna, la 66enne Michele Faiers Dawn, il cui cadavere venne ritrovato il 1° novembre 2023 nel casolare di Casoli in cui la coppia viveva. È quanto ha certificato la perizia affidata allo psichiatra pescarese Salvatore Spinella e discussa oggi, 16 maggio, nella nuova udienza in Corte d’Assise, a Lanciano, per l’omicidio volontario della donna inglese. Assente l’imputato a causa – dice il legale difensore al microfono di Rete8 - di un disguido ancora tutto da chiarire: alla fine Whitbread avrebbe firmato una rinuncia a comparire, rimanendo nel carcere di Pescara dove è detenuto.
In merito alla perizia, il consulente, che ha effettuato tre incontri con l’imputato, ha riferito in aula che Whitbread “anche nell’immediatezza del delitto, era libero da una psicopatologia importante che potesse influire sul suo pensiero”. Tant’è che prima di accoltellare la compagna, “ha avuto il pensiero di tornare in Inghilterra, far calmare le cose, e poi tornare per sistemare la situazione. Emotivamente ed affettivamente era legato alla compagna e alla vita che avevano a Casoli, che rappresentava la sua sistemazione ideale e definitiva, dove intendeva avviare un’attività di immersioni subacquee e di scuola di sci in inverno”.