Lanciano, i due ragazzi gay sporgono denuncia in caserma: «Mai più aggressioni omofobe»

21 Agosto 2025

I ventenni sono stati presi di mira sabato scorso con insulti e lancio di bottiglie. Al vaglio le immagini delle telecamere del centro storico per dare un volto agli autori del raid

LANCIANO. I due ventenni gay hanno denunciato la vile aggressione subita da un gruppo di coetanei nel centro storico di Lanciano. Superando le remore iniziali, alle 9 di ieri i due ragazzi, accompagnati dall'amica che li ha supportati in questi giorni, hanno varcato la porta del comando dei carabinieri di via Del Verde per mettere nero su bianco quanto accaduto tra mezzanotte e un quarto e mezzanotte e mezza di domenica scorsa, 17 agosto. A convincerli è stato il clamore suscitato dall'episodio, divulgato grazie a un post di denuncia social, e la grande solidarietà ricevuta in questi giorni.

«Perché quello che è successo a noi non deve accadere più», hanno detto comunicando all'amica la decisione di voler denunciare gli aggressori, al momento ignoti. Le indagini erano state avviate da carabinieri e polizia già prima della querela della coppia, all'indomani dell'articolo pubblicato sul Centro e su impulso della prefettura di Chieti. Al momento l'ipotesi di reato per cui si procede è quella di molestie, poiché l'omofobia non rientra nelle fattispecie previste dal nostro codice penale. Le forze dell'ordine stanno visionando le telecamere presenti nella zona di Lancianovecchia e nel parcheggio di via Per Frisa. Una è proprio all'imbocco dell'ascensore preso dai ragazzi, ma non è detto che abbia inquadrato il gruppo degli aggressori che era all'esterno.

L'aggressione è avvenuta a distanza quando i due, di 21 e 22 anni, stavano uscendo dal vano ascensore. Dall'alto, dal parapetto che affaccia sul parcheggio, sono iniziati a piovere insulti omofobi e bottigliette di plastica ripiene di liquido, che la coppia è riuscita a schivare riparandosi sotto la pensilina. Tra la coppia e il gruppetto, forse di coetanei, non c'era stato alcun contatto o diverbio in precedenza. I due ventenni, che sono di paesi limitrofi a Lanciano, erano semplicemente passati vicino al gruppo, che probabilmente li ha presi di mira poiché uno dei due indossava un top. Le forze dell'ordine cercano possibili testimoni di quanto accaduto domenica notte: chi ha notato o visto qualcosa può rivolgersi a carabinieri o polizia.

Solidarietà e vicinanza ai ragazzi aggrediti viene espressa dal Pd locale e regionale. «Un episodio, si spera isolato, in una città che fa dell'accoglienza storia e presente, che però non deve essere sottovalutato e va compreso a 360 gradi», afferma Leo Marongiu, segretario provinciale del Pd Chieti e consigliere comunale a Lanciano. «Bene la condanna del sindaco, ma serve capire in profondità, perché bisogna sradicare eventuali fenomeni di intolleranza. L'episodio dell'altro giorno potrebbe non essere l'unico caso».

«Un fatto gravissimo che non può essere derubricato a semplice episodio di inciviltà ma deve essere riconosciuto per quello che è», dichiarano il segretario regionale Pd, Daniele Marinelli, e Marielisa Serone D’Alò dell’esecutivo nazionale Conferenza donne democratiche, «un attacco violento e discriminatorio, frutto di un clima di intolleranza che va contrastato con forza. È un gesto vile che ferisce non solo loro, ma l’intera comunità abruzzese che ha saputo andare ben oltre gli steccati del patriarcato e della paura. Bene l’avvio immediato delle indagini e la condanna espressa dalle istituzioni locali, ma non basta fermarsi all’emergenza. Occorre andare in profondità, perché episodi come questo non sono isolati: sono il riflesso di una cultura omofoba che pretende di imporre regole sui corpi e sulla libertà delle persone. È su questo terreno che bisogna lavorare, con politiche di inclusione, educazione al rispetto e lotta a ogni forma di discriminazione. Lanciano e l’Abruzzo», concludono, «devono essere luoghi in cui ciascuno possa vivere liberamente la propria identità e i propri affetti, come ormai capita ovunque, tutti dobbiamo farci artefici di una comunità che non lasci spazio a odio, pregiudizio e violenza».

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