Morirono sotto le bombe La città ricorda la strage
LANCIANO. Le bandiere di Italia, Nuova Zelanda e Canada sventolano insieme dal Palazzo comunale nel ricordo del bombardamento di 69 anni fa in piazza Plebiscito. Alle 11,24 in punto la città si è...
LANCIANO. Le bandiere di Italia, Nuova Zelanda e Canada sventolano insieme dal Palazzo comunale nel ricordo del bombardamento di 69 anni fa in piazza Plebiscito. Alle 11,24 in punto la città si è fermata per celebrare la memoria dei 37 civili e dei circa 150 militari delle truppe di liberazione, che morirono sotto le bombe lanciate dagli aerei del Terzo Reich. A meno di sei mesi dal 70° anniversario della rivolta degli Eroi Ottobrini, la “meglio gioventù” lancianese, assume un sapore diverso anche questa strage, per anni dimenticata, che seguì di pochi mesi l’Insurrezione lancianese del 5 e 6 ottobre 1943.
Accanto al sindaco Mario Pupillo, ci sono l’ambasciatore della Nuova Zelanda, Trevor Matheson, e il rappresentante dell’ambasciata del Canada, il colonnello Antonio Battista. Insieme alle vittime lancianesi, fra cui otto giovani al di sotto dei 20 anni e due bambini di 8 e 4 anni, si ricordano i 300 giovani neozelandesi e i 1.200 canadesi che hanno combattuto e sono morti sul suolo abruzzese e frentano.
Ci sono le associazioni combattentistiche e d’arma, le associazione di volontariato, gli studenti del college canadese. Un ragazzo e una ragazza portano la corona di alloro che viene deposta sotto la lapide in ricordo delle vittime. «È un evento tragico di cui dobbiamo fare quotidiana memoria», sottolinea il sindaco, «la guerra ha devastato la nostra città e i nostri territori. Ci stiamo avvicinando al 70° dei Martiri Ottobrini, che celebreremo con manifestazioni che diano il degno riconoscimento di un atto di forza e coraggio che la città ha saputo esprimere. Dopo Napoli Lanciano è stata la seconda città italiana a contrastare la tracotanza dei nazisti». ©RIPRODUZIONE RISERVATA