Nei guai i due capi degli ultrà

Trasformati in arresti i fermi scattati nel prepartita

ilcentro Extra - Il giornale in edicola
CHIETI. Trasformati in altrettanti provvedimenti di custodia in carcere i due fermi di polizia che hanno caratterizzato il prologo del derby «amichevole» tra Chieti e Teramo, allo stadio Angelini. Incontro nient’affatto tranquillo quello giocato domenica, almeno per quel che è accaduto fuori dal rettangolo di gioco.

Nei guai V.T., 32 anni, uno dei capi della tifoseria teramana, e M.Z., di 19, teatino, giovanissimo sostenitore della squadra di casa. Entrambi sono stati arrestati dalle parte di via Tirino, poco lontano dall’impianto sportivo. Qui, all’improvviso, per motivi futili come sempre avviene in questi casi, sono cominciati i tafferugli. I due ultrà che ora sono detenuti nel carcere di Madonna del Freddo, a disposizione del giudice, sono stati arrestati perché in possesso di artifici pirotecnici, di arnesi atti a offendere e di bombolette di vernice spray. Dopo il fermo decretato subito dopo la partita, e una volta visionati i filmati degli scontri, ieri la polizia ha deciso di chiedere al giudice la trasformazione del provvedimento in una misura cautelare più dura. A dimostrazione che gli scontri di domenica sono stati qualcosa di più di una semplice scaramuccia.

E’ bastato infatti far incrociare pochi minuti le due tifoserie nel prepartita per far esplodere una rissa che covava da anni. Il bilancio delle forze dell’ordine non è proprio in linea con il carattere amichevole di una partita «non ufficiale», che ha scomodato cinquanta unità tra poliziotti del reparto mobile di Roma e i carabinieri arrivati da Napoli. Negli scontri è rimasto ferito un automobilista proveniente da Teramo, che ha però rifiutato gli accertamenti al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata. Poi alcuni contusi e diversi veicoli danneggiati.

I tifosi più irriducibili delle due società calcistiche abruzzesi sono in pessimi rapporti da quando, qualche anno fa, si verificarono incidenti gravi in un derby giocato a Teramo. Da allora, tutti gli incontri tra neroverdi teatini e biancorossi teramani sono considerati da «codice rosso». La partita di domenica non ha fatto eccezione, nonostante il cartello di amichevole che l’accompagnava.

Il contatto è cominciato intorno alle 17 a circa duecento metri dallo stadio, nei pressi di un bar sulla rotatoria di viale Abruzzo. Diversi testimoni hanno assistitito a cinque minuti di autentico parapiglia. (f.c.)