Nuovo blitz nella villa dello spaccio

I carabinieri a caccia di segreti nel bunker dei coniugi rom arrestati
VASTO. Gli inquirenti a caccia dei "segreti" di Carmine Bevilacqua, 34 anni, e di Lucia Sauchella, 36. Quanti e chi erano i pusher della droga che si rifornivano dai due rom? E da dove arrivavano esattamente cocaina ed eroina? I carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Pescara cercano una risposta all'interno della villa di località Incoronata che la coppia di nomadi aveva trasformato in un market della droga. I carabinieri spulciano fra appunti, indirizzi, numeri di telefono. Lo scorso fine settimana i militari sono tornati a Vasto.
La villa, una elegante palazzina di tre piani protetta da una recinzione in cemento, è stata perquisita a lungo per la seconda volta. Gli investigatori non parlano, ma la loro presenza non è sfuggita ai residenti.
Per ore i militari hanno rovistato in ogni angolo alla ricerca di particolari, indizi ed elementi che li possano aiutare a scoprire il canale di approvvigionamento. I due arrestati sono considerati figure-chiave nel giro di spaccio dal Vastese alla riviera pescarese.
Carmine Bevilacqua, assistito dal suo legale, l'avvocato Raffaele Giacomucci, ha dichiarato al giudice per le indagini preliminari, Caterina Salusti, che la moglie Lucia era all'oscuro di tutto.
Per i carabinieri non è così. Al momento del blitz i militari hanno raccontato di avere trovato 10 chili di stupefacenti (valore 150mila euro) sparsi ovunque. La droga è stata sequestrata insieme ad alcuni bilancini di precisione e ad una pistola calibro 21 di fabbricazione slava con 27 cartucce, detenuta illegalmente. Sequestrate anche le auto dei Bevilacqua.
Certo è che la villa non è il primo market della droga scoperto in città. E probabilmente non sarà neppure l'ultimo. In due anni sono stati smantellati quattro grossi punti di smercio: due nel quartiere Incoronata, uno in via Istonia, il quarto in via Ciccarone.
L'ultimo blitz ha aiutato gli investigatori a scoprire un nuovo canale di spaccio che conduce verso i Balcani. La direttrice dell'eroina porta in Albania. Non sono tuttavia esclusi altri possibili canali di provenienza. Telefonate, appuntamenti, scontrini autostradali: i carabinieri stanno passando tutto al microscopio per scoprire il ruolo avuto da Bevilacqua e dalla moglie ma anche dai pusher pescaresi.
Un particolare inquietante è la diffusione capillare della droga nel Chietino e nel Pescarese. Il dato che ha spinto i carabinieri a dichiarare guerra allo spaccio è che più del 30 per cento dei segnalati al prefetto per consumo di sostanze stupefacenti non ha ancora compiuto 16 anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA