Primarie Pd, oltre 5.000 al voto a Chieti 

Affluenza in calo rispetto a novembre sulla scelta dei dieci candidati in lizza per il Parlamento

CHIETI. In oltre cinquemila hanno votato ieri per le primarie provinciali del Pd che hanno designato i candidati da inserire nelle liste per le Politiche del 24 e 25 febbraio prossimi. La flessione rispetto alle primarie di novembre è dovuta alla fretta con cui sono state organizzate queste parlamentarie dopo l’improvvisa caduta del governo Monti,.

Sui dieci nomi sottoposti agli elettori passano i primi cinque, un dato che per poco più di mezza giornata rimane nel chiuso dei seggi allestiti nei principali centri della provincia teatina, dove lo spoglio è stato effettuato già ieri sera alla chiusura delle operazioni. C'è infatti attesa per questo pomeriggio, quando la direzione regionale renderà noti i risultati nel corso di una conferenza. L'incontro potrebbe limitarsi ai dati scaturiti dai seggi, mentre ai primi di gennaio e dopo le festività si conoscerà la lista elaborata per la Camera dei deputati, dove il collegio coincide con la regione.

«Anche con queste primarie», commenta Giovanni Legnini, senatore uscente e in lizza per la riconferma, «il Pd ha dato la parola agli elettori, una scelta che lo conferma ai vertici della democrazia nel panorama politico italiano».

«Le primarie provinciali», gli fa eco Gianna Di Crescenzo, tra le cinque donne candidate dei dieci papabili per un posto in lista, «rappresentano la risposta autenticamente democratica del Pd e del segretario Pier Luigi Bersani ai meccanismi che nell'attuale legge elettorale regolano la formazione delle liste.

Primarie di collegio fondamentali, per Di Crescenzo, anche sotto un altro profilo. «Si valorizza il meglio del territorio», spiega, «dove le amministrazioni trainate dal Pd hanno mostrato le migliori performance e la più alta efficienza. Il segreto, che poi non è tale», riprende, «sta nella trasparenza e nell'attenzione concentrata sullo sviluppo sostenibile, in cui s'è preso atto che l'opzione industriale è passata ormai in retroguardia costringendo alla difesa dell'esistente. Mentre si presentano opportunità basate sulla promozione e messa a frutto del territorio in chiave di cultura e turismo. Sono le uniche risorse disponibili, autenticate da una tradizione antica che può rivelarsi preziosa materia prima per affrontare la sfida della modernità».

Francesco Blasi

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