Ricorso al Riesame per la villa sequestrata ai rom

Gli avvocati difensori: confisca ingiusta, il bene appartiene ai loro figli

VASTO. Hanno presentato ricorso al Tribunale del riesame gli avvocati Raffaele Giacomucci e Giovanni Cerella, difensori di Carmine Bevilacqua, 34 anni, e Lucia Sauchella, 36, proprietari della lussuosa villa di via Bontempi, in contrada Pagliarelli, sequestrata dalla magistratura vastese il 14 luglio perché ritenuta «provento di attività illecite».  Gli avvocati ritengono ingiusta la misura della confisca di un bene che non appartiene agli indagati, ma ai loro figli.

Non la pensano allo stesso modo i carabinieri e la guardia di finanza che da sei mesi indagano sulla coppia rom.  Secondo le forze dell'ordine nella dimora di pregio (tre livelli abitabili, arredamento sfarzoso, telecamere all'ingresso e statue sui ballatoi) i coniugi rom vendevano grosse quantità di droga agli spacciatori.  La villa sarebbe stata il centro di interesse non solo di diversi pusher pescaresi, ma anche di spacciatori provenienti da altre località abruzzesi e molisane. 

Il procuratore capo, Francesco Prete, ha chiesto e ottenuto dal Gip, Caterina Salusti, la confisca dell'immobile a nord dell'abitato di Vasto, dopo il ritrovamento nella villa di 10 chilogrammi di droga.  La magistratura ha applicato l'articolo 356 del 1992 che dispone il sequestro di beni riconducibili ad attività delinquenziali di stampo mafioso e reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.  La risposta del Riesame è attesa per gli inizi di settembre. Fino ad allora la porta dell'elegante residenza resterà sigillata. (p.c.)

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