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San Salvo, tenta la rapina con machete e pistola

A torso nudo e con un passamontagna in testa minaccia due commercianti per avere l’incasso. Poi si scaglia contro la polizia e per tenere lontani gli agenti fa roteare la grossa lama

SAN SALVO. Armato di machete e pistola, scalzo e a torso nudo ma con un passamontagna in testa, tenta una rapina in un negozio di alimentari. Fermato dalla polizia che lo teneva d’occhio per reati legati allo spaccio, non ha esitato a scagliarsi contro gli agenti tentando di decapitare quello che era più vicino. Quando ha sollevato la pistola, gli agenti, per evitare un conflitto a fuoco che avrebbe potuto colpire uno dei numerosi testimoni presenti alla scena, ha ingaggiato una colluttazione riuscendo a disarmarlo e a gettarlo per terra.

Marcello D’Alò, 39 anni, di San Salvo un metro e novanta di altezza e muscoli, è ora in carcere con l’accusa di tentata rapina aggravata. «Ancora non riusciamo a credere a quello che abbiamo visto in pieno giorno e in centro», commentano i cittadini di San Salvo. «Quegli agenti (Antonio Scarlato, Angelo Di Pardo e Romualdo Di Stefano, ndc) sono vivi per miracolo», aggiungono ancora visibilmente spaventati alcuni commercianti. «Sembrava di assistere alla scena di un film».

La drammatica vicenda è stata raccontata ieri mattina in commissariato dal dirigente della polizia, il vicequestore Alessandro Di Blasio. «La squadra anticrimine era a San Salvo per un’attività di contrasto ai reati in materia di stupefacenti avviata dopo numerose segnalazioni», ha spiegato Di Blasio. «I miei uomini stavano pedinando diversi soggetti di Vasto e San Salvo. Fra loro c’era anche D’Alò. A un certo punto una pattuglia ha notato lo strano comportamento di quest’ultimo e, senza farsi notare, lo ha seguito», racconta il vicequestore.

D’Alò è salito a bordo di un motocarro Ape e si è diretto verso la villa comunale. Ha fermato l’Ape, è sceso e a passo svelto si è diretto verso un negozio di generi alimentari, gestito da una famiglia di nazionalità romena. L’uomo si è infilato un passamontagna nero sul volto ed ha afferrato un machete di grosse dimensioni con una lama affilatissima lunga 60 centimetri. «Intuite le intenzioni dell’uomo, gli agenti lo hanno raggiunto immediatamente all’interno del negozio proprio nel momento in cui, agitando il machete sotto gli occhi atterriti di due donne, madre e figlia, le minacciava di morte qualora non avessero consegnato l’incasso», prosegue il vicequestore.

La polizia ha intimato al rapinatore di deporre il machete e alzare le mani in alto. Per tutta risposta l’uomo si è voltato di scatto, ha raggiunto uno di loro e facendo roteare il machete, ha tentato più volte di colpire i poliziotti che hanno evitato i fendenti solo grazie alla prontezza di riflessi.

Nel cercare di bloccarlo la polizia si è accorta che oltre al machete impugnava, con l’altra mano, anche una pistola, prima nascosta nei pantaloni.Nel frattempo la zona si è riempita di gente. Un conflitto a fuoco avrebbe potuto colpire un passante. Per evitare il peggio, gli agenti hanno affrontato D’Alò ed hanno ingaggiato una colluttazione. Finalmente bloccato è stato fatto salire sull’auto dei carabinieri. Il machete e la pistola “scacciacani”, priva di tappo rosso, sono state sequestrati.

D’Alò, assistito dall’avvocato Raffaele Giacomucci, dovrebbe comparire oggi davanti al giudice.

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