appello al centrosinstra

Sel, Prc e Idv: centrali a biomasse la politica dica no

VASTO. «Un massacro ambientale ai danni di uno degli scorci più belli d’Abruzzo sul quale il governo regionale non si fa scrupoli a dare il proprio assenso a impianti che producono vapori, gas e...

VASTO. «Un massacro ambientale ai danni di uno degli scorci più belli d’Abruzzo sul quale il governo regionale non si fa scrupoli a dare il proprio assenso a impianti che producono vapori, gas e altre esalazioni insalubri». Tornano all’attacco le segreterie e i gruppi consiliari di Sel, Prc e Idv che, nel ribadire la loro contrarietà all’installazione di centrali a biomasse e cementifici a 200 metri dalla riserva naturale di Punta Aderci, chiedono alle altre forze del centrosinistra di «percorrere tutte le strade possibili per fermare un progetto che potrebbe fare da apripista ad altri ancora più pericolosi dal punto di vista ambientale».

Per i tre partiti della coalizione nessuna strada può essere abbandonata a priori e in maniera strumentale, compresa quella giudiziaria del ricorso al Consiglio di stato. «Ci appaiono dogmatiche le espressioni di quanti non perdono occasione per parlare del futuro industriale di Punta Penna», affermano in una nota gli esponenti di Sel, Prc e Idv, «qui, a differenza di altre realtà, convivono una riserva naturale e una zona industriale. Il buon senso definirebbe gli interventi previsti un tentativo di massacro ambientale, altri la definiscono scelta di sviluppo, senza però chiarire quale sviluppo si debba dare a quell’area».

La posizione di Sel, Prc e Idv è quella di «proseguire nella chiara scelta politica di tutelare, attraverso tutti gli strumenti disponibili, quel patrimonio naturale da insediamenti che potrebbero comprometterne la conservazione. Quindi anche attraverso il ricorso al Consiglio di Stato. Una scelta politica che appare ovvia e naturale anche in considerazione delle delibere e degli ordini del giorno approvati dal consiglio comunale e che naturalmente non esclude affatto il percorso politico. Siamo convinti”, concludono i tre partiti, “ che per questa via la politica locale possa ritrovare la fiducia della cittadinanza. Chi rinuncerà a fermare questo progetto troverà la riconoscenza di qualche magnate svizzero o imprenditore locale, non certamente l’approvazione della gran parte dei vastesi».

Nel frattempo quattro associazioni: Amici di Punta Aderci, Arci, Cai e Wwf zona frentana e costa teatina, esprimono stima e solidarietà al personale della riserva oggetto in questi giorni di numerosi attacchi. «Assistiamo a un’operazione di delegittimazione dei gestori dell’area protetta», affermano i sodalizi, «con illazioni, sospetti, critiche, falsità come l’esistenza dell’auto blu e nulla sulle iniziative che cercano di conciliare la conservazione degli ecosistemi con la più ampia fruibilità collettiva. Appare strano che tutto questo attivismo nasca in coincidenza con le proposte imprenditoriali di insediare nell’area di protezione esterna della riserva ulteriori impianti industriali ad alto rischio ambientale e ad elevato impatto territoriale, come le centrali a biomasse e l’impianto di rigenerazione di acido cloridrico».

Anna Bontempo

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