Strade rotte e casse vuote

17 Ottobre 2009

Ispezione nel Vastese del vice presidente della Provincia

VASTO. «Il libro delle favole è finito. E’ il tempo della disillusione: le strade del Vastese sono gravemente ammalate, per curarle servono milioni di euro e i soldi non ci sono». La diagnosi dell’assessore provinciale alla viabilità, Antonio Tavani è crudele, ma realistica. Il viaggio nelle strade-mulattiere fatto ieri mattina dal vice presidente della Provincia conferma l’allarme lanciato da il Centro: la viabilità del Vastese è ormai in condizioni di degrado generalizzato.

L’elenco delle strade dissestate e pericolose fatto da Tavani è lungo: si comincia dalla Guilmi-Carpineto-Gissi, per passare alla Liscia-San Buono e a seguire, Tornareccio-Guilmi (strada attraversata quotidianamente da centinaia di pendolari che raggiungono le fabbriche della Val di Sangro), Fondovalle Sinello, Montalfano-Piana Sant’Angelo, Palmoli-Carunchio, Casalanguida-Atessa, Vasto-San Salvo e Vasto-Monteodorisio.

Sotto il peso dei camion, degli autobus e delle auto, l’asfalto si è sbriciolato ed è andato in frantumi. La serie di buche e crepe è infinita: in auto il volante trema in continuazione e il rumore degli ammortizzatori è assordante. L’erba non viene sfalciata, la segnaltetica orizzontale e verticale in alcuni punti è inesistente. Sulle colline che dominano il Sinello, sui tornanti di Montalfano e a Valle Cena il numero dei crateri non si contano più. Se n’è accorto anche l’assessore Tavani.

«Prendo coscienza della disattenzione cronicizzata della politica per il comprensorio Vastese», ha affermato ieri mattina l’assessore. «Per arrivare a questo punto evidentemente in passato la manutenzione non è stata adeguata. Le strade del Vastese sono in condizioni di disastro incancrenito». L’emblema della poca attenzione avuta in passato per questo comprensorio.
Il Pdl nel maggio 2008 denunciò lo stato di abbandono delle strade-mulattiere, utilizzando come mascotte un asinello. «Da allora la situazione è peggiorata e non è risolvibile con una semplice gittata di catrame.Serve un intervento importante», ha affermato Tavani. I soldi tuttavia non ci sono e quindi il problema non potrà essere risolto tanto rapidamente. Accompagnato dai consiglieri Etelvardo Sigismondi, Antonio D’Ugo e Angelo Argentieri, Tavani ha fatto un elenco delle cose che non vanno, stilando la classifica delle priorità. «Presenterò il resoconto al presidente, Enrico Di Giuseppantonio, invitandolo ad inserire nel piano delle opere triennali i tratti più disastrati e pericolosi. E’ necessario garantire la sicurezza ai tanti pendolari che ogni giorno dai piccoli comuni scendono a valle per motivi di lavoro o studio».

Una richiesta più volte fatta dal presidente del Consorzio di Bonifica, Giuseppe Torricella (che per motivi di sicurezza ha vietato il transito su molte strade ai non residenti), dal consigliere del Pd, Giuseppe Forte e dai sindaci dei comuni montani. «Io non voglio fare promesse che so di non poter mantenere. Non ho nessuna intenzione di scrivere un nuovo libro dei sogni. Né mi va di illudere la popolazione. La Provincia comincerà la sistemazione delle strade prima possibile, ma davanti a una situazione di cassa così critica (non riusciamo a trovare neppure i finanziamenti necessari per organizzare il piano neve) non ci sono tante possibilità. Gli interventi verranno dilatati nel tempo. Acclarata la pericolosità delle strade, la Provincia cercherà di reperire le somme necessarie per eliminare almeno i pericoli più seri». Nel pomeriggio la delegazione della Provincia ha compiuto un sopralluogo anche in via Cardone, alla perfieria sud di Vasto, all’incrocio con via Sant’Antonio Abate, nel punto in cui due anni, in un incidente stradale, fa ha perso la vita Sandro Smerilli.