Tornano le lezioni in presenza, riparte il mercato degli affitti 

Dopo lo stop a causa della pandemia le richieste per un alloggio vicino al campus salgono del 30% Le agenzie immobiliari restano un punto di riferimento: «Incassi calati del 20% a causa del Covid»

CHIETI. Il mercato immobiliare di Chieti Scalo si riconferma florido e dinamico grazie alla presenza degli universitari che, dopo il periodo di emergenza sanitaria, ritornano a seguire le lezioni in presenza. Si riempiono di offerte di alloggi le ringhiere del campus e le agenzie immobiliari sono sovrastate di richieste di affitto.
LA PANDEMIA
Famiglie e universitari affollano le agenzie per trovare nel minor tempo possibile un alloggio confortevole e adatto alle esigenze degli studenti che dovranno seguire le lezioni lontano da casa. La pandemia ha messo a dura prova il mercato degli affitti: la maggior parte degli studenti aveva lasciato casa e disdetto il contratto per tornare in famiglia. «Non era mai successo di avere appartamenti sfitti», spiega Giorgio Giampietro dell’omonima agenzia immobiliare in via Olivieri. La pioggia di disdette nel giro di due anni ha intaccato i guadagni delle agenzie di circa: «il 20 per cento in meno», aggiunge Giampietro.
IL RILANCIO
Con il ritorno delle lezioni in presenza, i fuori sede hanno ridato slancio al mercato dello Scalo, tanto da far registrare dati anche superiori al periodo pre pandemia. «C’è stato un ritorno esplosivo del mondo universitario post Covid», dice Giacomo Lattanzio della Immobiliare Lattanzio & Miccoli in viale Abruzzo, «un aumento di circa il 30 per cento di richieste». In pieno anno accademico gli alloggi sono ormai pieni e molti ragazzi ripiegano anche su case a Chieti alta, più distante dalle aule ma allo stesso tempo «a prezzi più bassi», spiega Giampietro.
STUDENTI DIVISI
Gli annunci nelle bacheche dell’università si sovrappongono e gli studenti si dividono tra chi preferisce affidarsi all’intermediazione dell’agenzia e chi firmare un contratto direttamente con un privato. «Con l’agenzia mi sento anche più tutelata se succede qualcosa», dichiara Veronica Arcieri, originaria della Basilicata. «È più facile trovare casa», sostiene Stefano Mosca, studente di Scienze motorie. Affidarsi a un’agenzia per i ragazzi e le loro famiglie vuol dire quindi essere più tutelati in caso di inconvenienti. «Dal punto di vista burocratico le cose venivano fatte male», racconta Ester Fratangelo dopo una precedente esperienza con un privato, «ad esempio con contratti scritti a matita». Con una casa gestita da privati, spesso i locatori vengono incontro alle richieste dei ragazzi ma al tempo stesso bisogna prestare attenzione a non cadere in intoppi. «Durante la pandemia il mio affittuario mi ha abbassato il prezzo per venirmi incontro, era un accordo solo verbale», dice Maria Cristuinea dalla Puglia, «peccato che mesi dopo mi ha richiesto dei soldi e senza niente di scritto non ho potuto fare ricorso a nessuno».
LA RICERCA
Dalle agenzie ai privati, la ricerca dell’alloggio viaggia spesso con i passaparola tra amici o il contatto con qualcuno del posto. «Tramite un amico ho trovato casa», dice Marco Poggi, studente di scienze motorie. La ricerca continua anche su alcuni gruppi social ormai molto noti tra i fuori sede. «Ho trovato casa tramite un annuncio su Facebook», racconta Miriam Loscalzo, studentessa magistrale di Psicologia, «ho un contratto con un privato».
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