Vasto, concordato alla Sider: la parola passa ai creditori

2 Novembre 2014

Cresce l’attesa per la decisone sull’azienda che attende la riconversione. Resta il nodo della cassa integrazione: i pagamenti sono ancora bloccati

VASTO. Non c’è pace per i lavoratori della Sider Vasto di Punta Penna. Giovedì si è tenuta in tribunale l’udienza con i creditori dell’azienda. Un passaggio obbligatorio per decidere se ammettere o meno l’azienda alla procedura di concordato preventivo.

«Entro 20 giorni i creditori faranno sapere se hanno deciso di accettare il piano di rientro proposto dalla Sider Vasto e quindi permettere al giudice del lavoro, Elio Bongrazio, di procedere all'ammissione. «La Cgil e i lavoratori», dice Mario Codagnone, segretario generale del sindacato, «si augurano che questo avvenga e che qualche imprenditore del settore siderurgico possa rilevare la Sider Vasto al più presto, per riprendere la produzione di tubi di qualità, valorizzare un sito strategico e utilizzare le importanti professionalità dei lavoratori».

Lo stabilimento è fermo ormai da più di un anno. «È necessario impegnarsi tutti, in primis la proprietà», sollecita Codagnone, «per tentare di salvare la Sider Vasto, il lavoro e l’occupazione. Tenendo anche conto delle tante crisi aziendali che coinvolgono la nostra provincia, bisogna esprimere il massimo dell’azione unitaria ai vari livelli per impedire la desertificazione industriale del nostro territorio, battersi per creare nuovo lavoro e dare un futuro ai giovani e ai disoccupati».

Subito dopo Codagnone rivolge un appello alla Regione. Il 18 settembre nella sede della Direzione politiche attive del lavoro, è stato raggiunto un accordo che prevede un anno di cassa integrazione straordinaria a decorrere dal 12 agosto 2014. «I 50 dipendenti della Sider Vasto non hanno avuto nessun pagamento. Attendono da mesi di ricevere gli stipendi», annota la Cgil. «Ricordo che la Regione aveva preso un impegno formale in proposito. Allo stato attuale, nonostante varie sollecitazioni, non si è visto nulla. Il ministero del Lavoro per definire una pratica ci mette 7-8 mesi. Cosa mangiano i lavoratori in questo lasso di tempo? Servono procedure di approvazione più rapide e risorse aggiuntive da parte del governo. I lavoratori non ce la fanno più. E non solo quelli della Sider», dichiara Codagnone. «Penso ai lavoratori della ditta Mario Argirò di San Salvo che devono ricevere stipendi e quote di contratto di solidarietà. Penso ai tanti lavoratori della Provincia di Chieti e della Regione Abruzzo. La situazione della crisi economica ed occupazionale è sempre più pesante», accusa la Cgil. (p.c.)

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