Giò tra i fan: "Amo il Gobbo Lola è una grande amica"

L'incontro in redazione con il pescarese protagonista del "Gobbo di Notre Dame"
PESCARA. Piacevole e divertente l’ora trascorsa in compagnia dell’artista pescarese Giò di Tonno, che ieri pomeriggio ha incontrato i suoi fan nella redazione del Centro a Pescara.
Accolto dal caloroso applausi di grandi e piccoli ammiratori il cantante è subito a suo agio e con piacere racconta della reunion del cast originale del musical “Notre Dame de Paris”, spettacolo che lo consacrò al successo nel 2002 , e che quest’anno è nuovamente in tournèe. Fra le 18 tappe lo spettacolo solcherà, per la seconda volta (la prima nel 2003), anche l’anfiteatro La Civitella di Chieti, dal 24 al 27 agosto (prevendite su www.Ticketone.it, www.Ciaotickets.it, www.Bookingshow.it; info su www.alhena.it).
Giò parla della maturità con cui, oggi più di allora, lui e i suoi compagni d’avventura si stanno approcciando al nuovo tour del musical di Riccardo Cocciante prodotto da David Zard, rinnovato nei costumi, nella scenografia e nel corpo di ballo. «Con Lola Ponce (Esmeralda nel musical ndr) ci siamo ritrovati come allora. Ci eravamo un po’ persi di vista, lei vive a Miami io a Montesilvano – lo so è differente (ride), ma anche io dalla finestra vedo le palme – lei ha figli, io anche, ma ci siamo ritrovati come i due amici di sempre». Il Gobbo, racconta, «mi è rimasto cucito addosso»: «Quasimodo è un personaggio forte, rappresenta la diversità, è il brutto per antonomasia, ma credo che il messaggio di questo spettacolo sia proprio di non avere paura della diversità, di aprirsi ai sentimenti. Cocciante ha impiegato 3 anni a scriverlo e ci ha spesso detto che nel Gobbo, il “diverso”, ci si rivedeva, piccolo sul grande piano». E aggiunge ridendo: «A Pescara quando passavo ormai mi additavano: “essè lu gobb”. In realtà prima ero “lu cantant”», ricorda, «poi, dopo la vittoria a Sanremo sono diventato “cullù che cant co’ Lola Ponce”».
Il pubblico sa tutto di “Notre Dame”. C’è una signora che lo ha visto 15 volte. «Ho fatto, tra la prima edizione di 10 anni fa e questa 583 repliche e c’era un signore, un chirurgo, che è venuto 100 volte! Era anche un po’ inquietante vederlo in prima fila...». Sono in tanti a sapere tutto sul musical. Così il cantante “interroga” il suo pubblico. Pronte le risposte dei fan: in tre vincono il biglietto per la Civitella: il piccolo e sveglissimo Nicolas Palladino (che alla domanda sul numero di repliche alza la mano rapido e se la cava con un “tante” assolutamente da premiare), Giulia Ferretti e Alice Giancola.
Giò entra in immediata empatia con i genitori di minuscoli accaniti fan del Gobbo: «Anche mio figlio lo è e costringe mio padre, che ha 80 anni, nel ruolo di Esmeralda». All’adolescente Giulia che gli chiede se non si sia sentito “soffocare” nella aspirazioni in Abruzzo, risponde serio: «Non ho mai pensato che l’essere nato in Abruzzo costituisse un limite in termini di possibiltà. Penso che uno la fortuna se la debba andare a cercare». Poi realizza il desiderio della piccola e timida Ginevra e con lei duetta “La cavalcatura” e non nega selfie e autografi prima di salutare: «Ci vediamo alla Civitella».
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