Sulmona

Abusi su una ragazzina, minacce di morte in carcere: il 14enne trasferito in cella singola

9 Dicembre 2025

Sulmona. Dopo lo spostamento da Casal del Marmo, il ragazzino è stato oggetto di intimidazioni anche all’Aquila. È uno dei tre giovani coinvolti nel caso di presunte violenze sessuali e ricatti ai danni di una dodicenne

SULMONA. Ancora minacce di morte ai danni del 14enne detenuto per la violenza sessuale aggravata nei confronti di una 12enne di Sulmona. Dopo il trasferimento dal carcere di Casal del Marmo, avvenuto nei giorni scorsi, il ragazzino sarebbe stato minacciato dal suo compagno di cella anche nel carcere minorile dell'Aquila. Il 14enne, avendo quindi accusato un forte stato di agitazione, è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila dove è stato sottoposto agli esami sanitari al termini dei quali è stato dimesso ed è rientrato nella struttura penitenziaria del capoluogo abruzzese. La direzione dell'istituto minorile lo ha trasferito in una camera detentiva singola. «Ora è decisamente più sereno anche se nell'ultimo periodo ha dovuto fare i conti con continui soprusi», ha detto il padre del ragazzino che aveva presentato una denuncia in Procura per le torture subite nel carcere di Casal del Marmo.

I reati ipotizzati sono tortura, lesioni aggravate, minaccia e omissioni d'atti d'ufficio. Dalla denuncia si evince che il detenuto sarebbe stato torturato per ben quattro volte dietro le sbarre da altri reclusi con una spatola di ferro. A scoprire i segni delle continue aggressioni è stato il padre, lo scorso 28 novembre, durante un colloquio. Da lì la denuncia e il trasferimento nel carcere minorile aquilano dove probabilmente, nei prossimi giorni, sarà trasferito anche il 17enne, finito dietro le sbarre per la stessa inchiesta. Il giovanissimo, tramite la sua avvocata Raffaella D'Amario, aveva denunciato di essere stata vittima di violenze fisiche da parte di altri detenuti. «Sono in continuo contatto con Antonio Sangermano, capo dipartimento della giustizia minorile. Mi rallegro del fatto che il minore è stato trasferito e auspico che anche per il 17enne vengano assunti gli stessi provvedimenti. Tuttavia ribadisco che, soprattutto per i minori, il carcere deve avere un valore di educazione che probabilmente non hanno mai ricevuto», afferma Monia Scalera, garante regionale dei detenuti.

Intanto, nei giorni scorsi, sono emersi nuovi particolari sull'inchiesta della 12enne abusata. La madre della ragazzina ha scoperto messaggi choc sul telefono cellulare, inoltrati da un numero sconosciuto il 3 luglio. Avances sessuali che ora sono al vaglio della Procura di Sulmona per risalire ai responsabili. La 12enne, negli ultimi due anni, sarebbe stata violentata quasi tutti i giorni. Prima dal 14enne e poi dall'unico maggiorenne del gruppo, anche lui finito in carcere. A fare da “regista”, immortalando gli abusi, sarebbe stato il 17enne. Quando uno dei video incriminati era finito sulla chat di gruppo, la ragazzina aveva chiamato il numero di emergenza 114. Da lì le indagini effettuate dai carabinieri della compagnia di Sulmona che, agli ordini del maggiore Toni Di Giosia, avevano portato agli arresti del 24 ottobre.

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