Adria, la gomma riciclata usata per nuovi prodotti

Dopo gli incendi di luglio parte un piano di recupero degli pneumatici Saranno realizzati cordoli, dissuasori di velocità e campi di calcio
SULMONA. Oggetti di grandi dimensioni, nuovi cordoli, dissuasori di velocità e colonnine per l’arredo urbano, ma anche campi di calcio e impianti sportivi saranno realizzati grazie al progetto pilota su scala industriale di riciclo della gomma da pneumatici. Dopo il doppio incendio di luglio, l’Adria (Adriatica riciclaggio e ambiente) rinasce grazie al progetto finanziato dall’Unione europea e realizzato in collaborazione con l’European tyre recyclers association (Francia), l’Ateneo di Roma Tor Vergata e Rtd Performer. La tecnologia di riciclaggio proposta dal progetto europeo Smart si chiama direct molding, ovvero «stampaggio diretto», e consente di agglomerare la gomma riciclata senza l’aggiunta di altro materiale vergine o legante. Ciò significa che si possono produrre, dalle sole gomme esauste, nuovi oggetti, anche di grandi dimensioni, utilizzati soprattutto nel campo dei trasporti (per treni e metropolitane o per arredi urbani), in quello sportivo (per la realizzazione di campi di calcio e impianti esterni) e in quello industriale. Il progetto di ricerca Smart, finanziato dalla Commissione europea, ha l’obiettivo di sviluppare un nuovo processo di agglomerazione di granuli e polveri derivanti dal riciclo di pneumatici senza alcuna aggiunta di gomma vergine o leganti. Il gruppo di ricerca di Tecnologie e sistemi di lavorazione del Dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Roma Tor Vergata aveva da tempo studiato in laboratorio la possibilità di stampare particolari in gomma dalla sola gomma riciclata, sostituendo all’azione chimica del legante polimerico una combinazione di pressione e temperatura. «A dicembre», fa sapere l’azienda, «questo sistema è stato mostrato ai valutatori del progetto europeo e in loro presenza sono state stampate, all’Adria, le prime piastre di un metro quadro, dello spessore di 10 e 20 millimetri per un peso, rispettivamente, di 10 e 20 chili». Soddisfatti anche i partner del progetto. «La cosa poteva sembrare ambiziosa», aggiunge Fabrizio Quadrini di Tor Vergata, «ma è il risultato di un ottimo lavoro di squadra e della passione del team di ricerca». Ogni anno nel mondo si trasformano circa 17 milioni di tonnellate di gomma e di queste circa il 65% si utilizza per pneumatici. Uno pneumatico è costituito di gomma (fino al 48%) ma non solo. Numeri che testimoniano l’importanza del riciclo degli pneumatici esausti e la necessità di introdurre nuove tecnologie nel rispetto dell’ambiente. «I vantaggi sono molteplici», spiega Loredana Santo del Dipartimento di Tor Vergata, «in primis di tipo ambientale per il riciclo, poi economico perché si abbattono tempi e costi di produzione e infine prestazionale, perché i nuovi prodotti sono migliori».
Federica Pantano
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