Alberghi e Comuni, altri 42 milioni

Chiodi: «Somme per emergenza e case. Chiedo a Cialente di restare vice»

L'AQUILA. Altri 42 milioni destinati a pagare le spese degli alberghi che ospitano gli sfollati, ma anche i contributi diretti per riparare le abitazioni e altri da destinare alle opere pubbliche. L'annuncio arriva dal commissario del governo per la ricostruzione Gianni Chiodi.

IL CONTO. Dei 42 milioni erogati dal commissario, 1 milione consiste in ordinativi di pagamento destinati alle strutture ricettive alberghiere. Sedici milioni, invece, sono destinati ai Comuni per il pagamento dei contributi diretti per la ricostruzione privata delle case B, C ed E e 12 milioni sono destinati al Provveditorato alle opere pubbliche. Inoltre, il commissario ha disposto il trasferimento di ulteriori fondi, per complessivi 13,4 milioni, ripartiti in favore dei Comuni delle province dell'Aquila, Teramo e Pescara, che hanno istruito positivamente le domande. «Di questo importo», spiega una nota, «12 milioni sono stati trasferiti al Comune dell'Aquila, a fronte di 1576 domande istruite positivamente, risultanti da un elenco inviato all'area amministrativa della struttura commissariale. Le successive erogazioni di fondi potranno avvenire quando il Comune avrà trasmesso la documentazione. Gli importi vengono erogati per intero e non a titolo di acconto». Il commissario si riserva di rendere noto, nei prossimi giorni, l'elenco nominativo dei singoli beneficiari degli indennizzi sino a oggi erogati.

INDENNIZZI. Quanto agli indennizzi, Chiodi esprime soddisfazione «in quanto l'approvazione di questa misura sarà sicuramente gradita a tutti i cittadini aquilani. L'approvazione dell'indennizzo fa seguito a una decisione che fu presa in occasione di un pranzo a Palazzo Grazioli alla presenza del presidente Berlusconi, del sottosegretario Letta e del ministro Tremonti che elaborarono lì, seduta stante, un testo che poi è stato lievemente modificato per tener conto delle problematiche connesse all'Unione europea e allo scopo di evitare qualsiasi osservazione. Per com'è stato formulato, il testo ha visto la partecipazione corale ai massimi vertici del governo. Senza volerne fare un'apologia, questa è un'altra delle cose sulle quali il premier e Letta furono molto determinati. In quella stessa sede», prosegue Chiodi, «si decise il contenuto dell'ordinanza. Lì chiesi il vicecommissario, la task-force ministeriale e l'advisory board fatto da tutte personalità che avessero un giudizio imparziale nel processo di ricostruzione. In quella sede partecipai all'incontro come commissario».

CIALENTE, RESTA. Chiodi chiede all'ormai ex vicecommissario Cialente di restare. «Mi farebbe piacere se avesse un ripensamento, fermo restando che l'eventuale qualifica di vice non toglie nulla alla sua rilevanza. Io l'ho considerato sempre un pari grado e non un vice. Infine», conclude il commissario, «non posso non evidenziare la superficialità con la quale, nel consiglio comunale dell'Aquila, si è parlato di stipendi astronomici per Gaetano Fontana e Antonio Cicchetti. Assurdi i 300mila euro lordi annui, fantasiosi i 40mila al mese che, in realtà, sono 8700 lordi. Cifre normali, queste, se collegate alla loro qualifica».

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