L'Aquila

Bimbi maltrattati all’asilo, sospese tre educatrici

Blitz della Mobile al nido privato convenzionato «Cip&Ciop» di Pettino. Per una delle indagate respinta dal gip la richiesta di arresti domiciliari

L’AQUILA. Urla, rimproveri, costrizioni, punizioni, strattonamenti vigorosi. Di questo sono accusate, a diverso titolo, tre educatrici in servizio all’asilo nido «Cip&Ciop», una struttura privata convenzionata con il Comune, nei confronti delle quali è scattato l’altra sera il divieto di esercitare temporaneamente l’attività. Una misura cautelare (respinta dal gip la richiesta degli arresti domiciliari per una delle maestre), a cui si è arrivati al termine di un’indagine condotta dalla squadra Mobile dell’Aquila e coordinata dal procuratore Fausto Cardella e dal sostituto procuratore David Mancini. Un’inchiesta scattata sulla scorta della denuncia presentata da due educatrici tirocinanti, che hanno lasciato, subito dopo, il servizio all’asilo in via Giovanni Pascoli a Pettino. A loro dire, i piccoli ospiti del nido, bimbi di età compresa tra 0 e tre anni, subivano maltrattamenti. Così gli agenti della Mobile, diretti da Maurilio Grasso, hanno monitorato, attraverso intercettazioni ambientali audio-video, l’attività in corso nell’asilo nido, che conta complessivamente una trentina di iscritti, nel periodo compreso tra il 21 luglio e il 9 agosto e dal 25 agosto al 5 settembre.

Dai filmati sarebbero emersi 33 comportamenti, da parte delle tre maestre del «Cip& Ciop» coinvolte nell’inchiesta), ritenuti forme di maltrattamento.

Una condotta, dunque, più che censurabile, quella tenuta tra luglio e settembre dalle tre educatrici, speculare a quella raccontata dalle due tirocinanti in riferimento al periodo aprile-maggio sempre del 2014. Secondo quanto emerso da intercettazioni e filmati, le tre indagate, due di 33 anni e la terza di 36, si rivolgevano ai bambini con urla, rimproveri e frasi offensive. Inoltre, durante l’ora della pappa, c’era commistione di bicchieri, vasetti e posate. Gli agenti hanno anche riscontrato che i bimbi (una decina le piccole vittime), venivano lasciati per ore nei seggioloni (soli, incustoditi e senza ricambio dei pannoloni). E poi, strattonamenti e punizioni «che consistevano», è la descrizione degli investigatori, «nel lasciare i bambini nei seggioloni rivolti contro il muro o soli in una stanza». In un caso, poi, secondo quanto emerso dalle riprese effettuate con le telecamere posizionate nella struttura dagli agenti della Mobile, uno dei bimbi è stato colpito con uno scappellotto. In altri due casi, invece, i bambini sono stati costretti a ingoiare a forza il pasto. Un’indagine delicatissima, tanto da spingere il pm a richiedere una perizia tecnica, affidata a una psicoterapeuta esperta in psicologia e in abusi e maltrattamenti su bambini in tenera età, che «ha fatto ulteriormente risaltare i comportamenti ascritti alle educatrici, in relazione soprattutto alla funzione importantissima che un asilo nido deve svolgere per favorire un armonico sviluppo cognitivo e comunicativo del bambino». Ieri mattina, il nido ha aperto comunque i battenti e il servizio andrà avanti. Ad attendere i genitori, alcuni dei quali scossi e fortemente preoccupati, la titolare della struttura e le altre educatrici che hanno ripetuto di non aver mai percepito comportamenti, da parte delle loro colleghe, che avessero potuto determinare situazioni di disagio da parte dei bambini. Ma intanto alcuni genitori hanno annunciato denunce.

©RIPRODUZIONE RISERVATA