Caos social e turismo di massa: pronto il “modello Roccaraso”

Vertice in prefettura: così la montagna si prepara a prevenire e scongiurare nuovi afflussi incontrollati. Ribadita la necessità di garantire sicurezza e vivibilità. Un anno fa il caso della tiktoker De Crescenzo
ROCCARASO. La stagione invernale è alle porte e Roccaraso si prepara ad affrontarla con un’attenzione speciale alla sicurezza. Non è un caso: esattamente un anno fa la località sciistica, tra le più amate e frequentate del centro-sud Italia, finì al centro di un caos senza precedenti, quando un video social di Rita De Crescenzo – la tiktoker napoletana seguita da milioni di follower – generò un afflusso improvviso e ingestibile. In poche ore arrivarono centinaia di pullman e migliaia di giovani attratti dall’idea di una giornata “spensierata” sulla neve. Ma il risultato fu ben diverso: traffico paralizzato, servizi bloccati, piste sovraffollate, rifiuti ovunque. Un’“invasione” che mise sotto stress residenti, forze dell’ordine e operatori turistici, costringendo il Comune a imporre limiti agli arrivi e un sistema di prenotazione obbligatoria per i bus.
È anche alla luce di quel precedente che ieri, in Prefettura, si è riunito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. L’incontro, presieduto dal prefetto Giancarlo Di Vincenzo, ha riunito Provincia, sindaci dei comuni montani, vertici delle forze di polizia, Polstrada e Anas per definire la strategia in vista dell’apertura degli impianti (alcune piste saranno attive già oggi). Il punto di partenza è l’esperienza maturata l’anno scorso: un “modello Roccaraso” che ha funzionato, come si legge nel comunicato ufficiale diffuso ieri, grazie alla «strategia di azione mirata e condivisa» costruita dopo i disordini legati all’overtourism generato dall’influencer.
L’obiettivo, ora, è replicare quel risultato. Il prefetto ha confermato l’impegno a monitorare costantemente i flussi turistici, regolando in modo ordinato gli arrivi e rafforzando la presenza delle forze dell’ordine. Saranno potenziati i servizi della polizia stradale lungo le principali direttrici, così da evitare congestioni e garantire controlli puntuali sui mezzi diretti verso le stazioni sciistiche. Per la Prefettura, la sostenibilità dell’esperienza turistica «passa inevitabilmente attraverso la garanzia della sicurezza di residenti e visitatori», una linea che nasce proprio dal trauma amministrativo vissuto dodici mesi fa.
Per gli operatori locali, il ricordo di quel weekend resta vivido: piste impraticabili, gruppi senza skipass né attrezzatura, consumo minimo dei servizi e una pressione sociale inattesa. Un episodio che ha mostrato come, nell’era dei social, basti un video virale per trasformare una località di montagna in un luogo assediato da arrivi incontrollati. Un fenomeno che non riguarda più solo le grandi città d’arte, ma può esplodere ovunque. Quest’anno Roccaraso cercherà di anticipare, e non inseguire, gli eventi. Il sistema di prevenzione costruito dopo il “caso De Crescenzo”, unito al coordinamento interforze, rappresenta la risposta istituzionale a un turismo che oggi si muove con la velocità degli algoritmi. La sfida, d’ora in avanti, sarà trovare un equilibrio tra accoglienza, sicurezza e tutela del territorio.
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