Caso Masciarelli, politici indignati

Chiodi e la Pezzopane: inaccettabile che lavori nella ricostruzione.

L’AQUILA. La presenza di Giancarlo Masciarelli, ex presidente della Fira e plurindagato dalla procura di Pescara per presunti episodi di corruzione, tra i consulenti di imprese che stanno lavorando per alcuni appalti per il terremoto, ha suscitato lo sdegno di alcuni tra i più autorevoli politici della regione.

COMMENTI. «Incredibile», ha commentato il presidente della giunta regionale di centrodestra, Gianni Chiodi «se le cose sono davvero così mi sorprendo per l’impresa o le imprese che lo hanno assoldato. Rimango senza parole. Cosa vuole dire un fatto del genere per la nostra comunita? Non significa niente e non influisce sulla procedure rigorose che si stanno seguendo per gli appalti della ricostruzione che sta avvenendo all’insegna della trasparenza e controllo ma sono sorpreso che una impresa che viene in Abruzzo si avvalga di Masciarelli». «C’è da rimanere increduli di fronte a un fatto di questo genere» dice la presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, «mentre siamo tutti impegnati per una ricostruzione pulita e trasparente».

La Pezzopane, esponente del Pd, rivolge poi un appello agli imprenditori. «Presentatevi tutti con i giusti connotati quando venite per lavorare nei nostri cantieri». Della medesima opinione anche il presidente del consiglio comunale dell’Aquila, l’avvocato Carlo Benedetti, dei Comunisti italiani. «La presenza di Masciarelli tra i consulenti mi sembra poco opportuna in questo momento» afferma «anche se è giusto ricordare che a suo carico fino a questo momento non ci sono condanne ma solo sospetti, ancorchè di una cerca consistenza».

INCHIESTA. Ma i problemi giudiziari per Masciarelli, oltre che dalla procura di Pescara, potrebbero arrivare anche dalla procura antimafia dell’Aquila. L’avvio di indagini, ancora a livello iniziale a suo carico, è stato provocato da una denuncia alla polizia giudiziaria presentata dall’avvocato aquilano Antonio Valentini. Il legale ha messo la pulce nell’orecchio alla magistratura in base a due principali considerazioni. Prima di tutto il fatto che il discusso finanziere, grazie alla sua indubbia abilità, risulta essere diventato un consulente di alcune imprese del norditalia che hanno preso appalti nell’ambito dei lavori per la ricostruzione. L’altro elemento è il memoriale di Masciarelli, del quale pochi mesi fa l’avvocato Carlo Taormina, ha ribadito l’esistenza e nel quale si parla di tangenti per milioni pagate nella regione.

Masciarelli un anno fa ha smentito l’esistenza del suo dossier ma il professor Taormina ha di recente ribadito di essere in possesso di quelle carte che «scottano». Sulla scorta, dunque, della verosimile esistenza di questa si ipotizza, nella denuncia, che Giancarlo Masciarelli, potrebbe in qualche modo condizionare il sistema degli appalti pubblici in forza del documento tenendo in pugno un buon numero di personaggi politici che contano. Masciarelli, comunque, non è indagato, visto che la polizia giudiziaria sta valutando gli atti e presto invieranno una relazione al pm Fabio Picuti che deciderà se procedere o archiviare.